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“Mamme No Pfas” incontrano la Regione per fare il punto sul problema

A palazzo Balbi i rappresentanti sono stati rassicurati sul fatto che la bonifica del sito Miteni sarà eseguita e che l'attività di screening sta procedendo, così come la collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute

Mercoledì mattina, a palazzo Balbi, gli assessori regionali all’ambiente e alla sanità, insieme ai tecnici delle due aree, hanno incontrato i rappresentanti del Comitato “Mamme No Pfas” per fare il punto della situazione rispetto alle azioni messe in atto per affrontare le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) relativo ad alcune aree delle province di Vicenza, Verona e Padova.

Il comitato è stato rassicurato sul fatto che la bonifica del sito Miteni sarà eseguita dalla Regione, considerato che il curatore fallimentare ha comunicato che non dispone di fondi e che il Comune di Trissino, a cui spetterebbe, non può farsene carico da solo. Venetoacque è stato già incaricato di procedere alla progettazione del potenziamento della barriera idraulica. Allo stato attuale non è possibile però intervenire perché il sito è sotto sequestro, anche se risulta che la barriera è funzionante. Va ricordato che nella zona si beve acqua filtrata a Pfas zero e che la Regione ha posto i limiti più restrittivi in Europa, sia nell'acqua potabile che negli scarichi.

È stato ribadito ai rappresentanti del Comitato che la Regione è a loro disposizione per i dati di campionamento e, soprattutto, è al loro fianco nella lotta ai Pfas. Il Veneto è peraltro l'unica Regione ad essersi mossa dopo la segnalazione del CNR nel 2013, come emerso anche ieri in Parlamento nella risposta a un'interrogazione parlamentare in materia.

Sul piano sanitario, l’attività di screening sta procedendo come programmato, così come sta proseguendo la collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute. I dati raccolti nel corso delle attività di screening sulla popolazione delle aree interessate dall’inquinamento saranno condivisi con l’Istituto Superiore di Sanità, presso il quale è stato attivato un tavolo di lavoro nazionale sul tema dei Pfas. Il report di sintesi con le attività svolte dall’area sanitaria fino al 31 dicembre 2018 sarà diffuso a breve, mentre il bollettino periodico con i dati relativi al piano di sorveglianza, aggiornati a marzo 2019, sarà pubblicato nei prossimi giorni. Sono iniziati i controlli sui bambini di 9-10 anni che sono stati convocati dalle aziende sanitarie; nel frattempo, sono in corso approfondimenti specifici che hanno prodotto azioni concrete come, ad esempio, l’offerta del controllo ecografico tiroideo alle donne fra i 20 ed i 30 anni che hanno aderito al Piano di sorveglianza.

Per quanto riguarda le matrici alimentari, è stato spiegato che, dopo la pubblicazione della nuova opinione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha ridotto drasticamente la dose settimanale tollerabile di Pfoa e Pfos, è stato immediatamente attivato un confronto con l’Istituto Superiore di Sanità. Quest’ultimo ente, con il supporto della stessa EFSA, sta aggiornando la valutazione del rischio sulla base dei dati di contaminazione degli alimenti raccolti nella campagna di monitoraggio del 2017. I risultati di tale rivalutazione, secondo quanto dichiarato dall’Istituto Superiore di Sanità, dovrebbero essere pronti entro qualche settimana e saranno resi disponibili secondo il principio di massima trasparenza e collaborazione sempre adottato.

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