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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Lupo, 48 predazioni accertate nel corso del 2018 nella provincia di Verona

È quanto emerge dal documento di sintesi redatto dalla Regione, che ha riconosciuto poco più di 37 mila euro di indennizzi agli allevatori scaligeri. Lo scorso anno, in Veneto, sono stati 400 i capi di bestiame uccisi

Nel corso del 2018 il lupo in Veneto ha ucciso 400 capi di bestiame e ne ha feriti 50. Le prede preferite sono state pecore e capre (282 capi tra morti e feriti), seguiti dai bovini (125 capi tra morti e feriti) e dagli asini (33 capi). Altri 125 capi risultano dispersi a causa degli assalti del grande predatore. Complessivamente nel 2018 sono stati accertati 196 eventi di predazione da lupo; nel 2017 erano state 176.
Il valore economico delle predazioni accertate nel 2018 e avviate a liquidazione ammonta a 168.047 euro: per il 66 % dei casi il danno quantificato è inferiore ai mille euro; per il 28,4% si attesta tra i mille e i 2 mila euro; nel 5,3 % dei casi supera i 2 mila euro.

I territori provinciali più colpiti sono quelli di Vicenza e Verona, rispettivamente con 91 e 48 eventi di predazione accertati, seguiti da Belluno con 46 e Treviso con 11. Agli allevatori vicentini sono stati riconosciuti 87 mila euro di indennizzi tra danni diretti e indiretti, a quelli veronesi poco più di 37 mila euro, ai bellunesi circa 28 mila euro e ai trevigiani 5.100 euro.

È quanto emerge dal documento di sintesi dei dati riepilogativi sugli accertamenti di predazione e sugli indennizzi erogati dalla Regione per predazioni da grandi carnivori nell’anno 2018, di prossima pubblicazione sul BUR.

«A quasi tutte le istanze pervenute la Regione ha assicurato un indennizzo certo – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan –. Rispetto agli anni scorsi abbiamo cercato di accelerare al massimo le istruttorie di accertamento, quantificazione del danno e liquidazione risarcitoria, dando esecuzione a tutte le pratiche in corso. Ma l’azione riparativa della Regione nei confronti dei danni subiti dagli allevatori rappresenta solo una risposta parziale e insufficiente al problema della difficile convivenza tra la presenza predatoria di un grande carnivoro, come il lupo, e le produzioni zootecniche.
Ho inviato al ministro per l’Ambiente e ai colleghi della Commissione per le politiche agricole della Conferenza delle Regioni il riepilogo delle predazioni accertate negli ultimi due anni in Veneto e dei danni liquidati dalla Regione – informa Pan – per tornare a sollecitare la riapertura del confronto nazionale sul piano di gestione della presenza del lupo, in particolare nelle aree in quota tradizionalmente vocate alla pastorizia e all’allevamento. L’incremento del numero di attacchi e dei valori economici delle perdite subite deve imporre una rivisitazione complessiva delle strategie di prevenzione e contenimento della presenza del lupo, almeno nelle aree antropizzate e ad alta densità di allevamento».

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