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Litigi nelle famiglie veronesi, più della metà scoppiano per il disordine

Secondo l’ultima ricerca dell'Osservatorio Sara Assicurazioni, anche il tubetto del dentifricio lasciato aperto o le luci accese in tutte le stanze possono mettere a dura prova le convivenze

Due cuori e una capanna? Sì, purché sia ordinata. La casa è, da sempre, uno dei beni più preziosi per gli italiani, da difendere da ogni attacco o pericolo. Ladri e incidenti domestici possono causare danni materiali, che si possono prevenire grazie a polizze assicurative o sistemi di sicurezza, ma secondo l’ultima ricerca dell'Osservatorio Sara Assicurazioni, anche il tubetto del dentifricio lasciato aperto, le luci accese in tutte le stanze, piccoli lavori domestici lasciati a metà o fatti male, o semplicemente il disordine, possono mettere a dura prova le convivenze.

L'indagine è stata condotta quest'anno dall'istituto di ricerca Nextplora e riguarda anche i veronesi. Il caos domestico è la causa scatenante per il 57% degli intervistati a Verona. E tra le mura domestiche si litiga anche per i piccoli gesti di tutti i giorni (41%) o perché si hanno visioni differenti sulla gestione della casa (35%) che presuppongano una decisione comune. Si può discutere insomma sui gestori da scegliere ma anche su come affrontare eventuali danni che possano danneggiare il proprio nido d'amore.

Attenzione anche alle faccende domestiche: chi non collabora ha il 33% di probabilità di concludere la giornata con un litigio. Il 29% non tollera la violazione della propria privacy e reclama i suoi spazi personali, mentre, per il 21% dei veronesi, rumori e musiche ad alto volume sono la principale fonte di discussione.

Ci sono modi per ovviare a questi disagi e risolvere i problemi senza incorrere in spiacevoli conseguenze? Per l’81% degli intervistati sì, e la chiave per la riappacificazione è il dialogo. C’è chi cerca un compromesso (34%) e chi, molto saggiamente, accetta il rimprovero e cerca di migliorare (18%). Ci sono poi i più romantici, che cercano di addolcire la propria metà compiendo gesti gentili (20%).

Secondo la ricerca, la convivenza può essere messa a dura prova anche a causa dei rapporti con altri familiari. Il 31% dei veronesi, infatti, ha ammesso di non essere disposto a convivere con altre persone della propria famiglia, senza fare distinzione tra genitori, fratelli o, appunto, suoceri. Alcuni temono di perdere la propria privacy, per altri potrebbero rappresentare solo un peso, c’è chi sostiene che sarebbero solo fonte di litigio e, addirittura, c’è chi ha dichiarato che più lontano sono e meglio è. In ogni caso, il 30% sarebbe disposto ad ospitarli solo in casi di estrema necessità e, specialmente, solo per brevi periodi (11%), legati più che altro a difficoltà economiche o a problemi di salute.

E se parenti e amici abitassero lontano e volessero fare una bella sorpresa, magari in occasione delle feste natalizie? Anche in questo caso, i veronesi non avrebbero dubbi. Dai risultati della ricerca i cittadini di Verona non fanno distinzione tra parenti e amici: il 48% li ospiterebbe volentieri, ma solo per pochi giorni, mentre il 28% sarebbe ben contento di invitarli a pranzo o cena, a patto che a dormire vadano in albergo. Un altro 22%, infine, dichiara di essere disposto ad ospitare i parenti per tutto il tempo necessario, dimostrando di rimanere legato alla tradizione.

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