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Rifugiati, Possibile e Osservatorio migranti di Verona scrivono all'Unhcr

Chiedono che l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati prenda una posizione di fronte ai tanti problemi legati alle commissioni territoriali, gli organi che devono valutare le richieste di protezione internazionale

Il movimento politico Possibile e l'Osservatorio migranti di Verona hanno inviato martedì scorso, 14 agosto, una lettera aperta all'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Lo scopo della lettera è richiamare l'Unhcr al suo ruolo di garante dei diritti umani e civili dei e delle richiedenti protezione internazionale e scuotere l'opinione pubblica sul tema delle commissioni territoriali.

Le commissioni territoriali sono gli organi collegiali che hanno il compito di esaminare le richieste di protezione internazionale e quindi valutare se un richiedente asilo ha realmente diritto alla protezione internazione oppure no. Sono composte da quattro membri, uno dei quali nominato proprio dall'Unhcr. La funzione di questo membro dovrebbe essere quella di garante, ma tale funzione sembra essere venuta meno di fronte alle tante criticità che Possibile e l'Osservatorio migranti di Verona evidenziano nella loro lettera. Lettera con cui chiedono all'Unhcr di prendere una posizione.

I problemi legati alle commissioni territoriali non sono pochi e nella lettera ne vengono citati alcuni.

Il diritto della persona richiedente ad essere informata sui propri diritti, sull'iter amministrativo e giuridico della propria richiesta spesso non è garantito - scrivono Possibile e Osservatorio Migranti - Coloro che non hanno accesso al sistema di accoglienza, ma anche numerosi che ne hanno accesso, non ricevono adeguata informativa legale: talvolta è del tutto assente e quando viene effettuata spesso non è seguita da un percorso di accompagnamento volto a rendere cosciente la persona dello scopo dell'audizione in commissione, della necessità di essere preparata e di dover produrre una documentazione che sostanzi la propria richiesta di protezione. Si evidenzia sempre più l'inadeguatezza del tempo dedicato all'audizione che appare sempre più accelerato e affrettato. E una circolare del ministro dell'interno Matteo Salvini spinge paradossalmente ad una ulteriore contrazione dei tempi. Le storie e i racconti presentati sono spesso giudicati con approssimazione e solo eccezionalmente si ricorre a più audizioni. Inoltre, i verbali di dichiarazione vengono stesi spesso in modo poco puntuale, alcuni privi di punteggiatura, che possono contribuire a travisare le dichiarazioni o intenzioni espresse dalla persona richiedente. In ultimo, spesso non vengono riletti alla persona richiedente o non gli vengono tradotti.

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