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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Malcesine

Lettera di associazioni e comitati per la tutela del Garda: «Bloccate la ciclovia»

L'anello ciclo-pedonale attorno al Benaco è ritenuto un'opera inopportuna per la fragilità del territorio gardesano e per la potenziale capacità di attirare nuovi visitatori in un luogo già turisticamente congestionato

Sospendere il progetto della ciclovia turistica del Lago di Garda e sostituire le passerelle a sbalzo con una "via d'acqua", cioè potenziando la navigazione con battelli elettrici ecologici. A chiederlo è il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, ente che riunisce associazioni e comitati ambientalisti e non delle tre province bagnate dal Garda: Verona, Brescia e Trento. Una richiesta formalizzata in una lettera inviata alle autorità locali e nazionali, compreso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Una lettera lunga non tanto per la quantità delle istanze, ma per ciò che le motiva. Il gruppo di cittadini, associazioni e comitati, infatti, chiede semplicemente di sospendere i lavori della ciclovia turistica del Lago di Garda, vale a dire quel progetto con cui si intende creare un anello ciclo-pedonale attorno al Benaco. Progetto che in parte è stato già realizzato, anche con passerelle che costeggiano il lago. Passerelle che per il Coordinamento interregionale sarebbero pericolose e che quindi sostituite con dei battelli in grado di trasportare i ciclisti con le loro bici da una pista ciclabile all'altra.

E i motivi per bloccare il progetto non sarebbero pochi, per i gruppi che hanno firmato la lettera. Tra questi, i firmatari evidenziano l'«elevato rischio geologico» della aree che comprendono il lago. Rischio testimoniato dalle frane che spesso bloccano la viabilità, come è accaduto nel 2021 nella località di Tempesta, tra Torbole e Malcesine.
Il territorio gardesano è dunque fragile, come si legge nel messaggio inviato nei giorni scorsi, ed è anche «collocato dai sismologi e dalla mappatura ufficiale in area sismica a rischio 2, ossia sismicità medio alta». E questo renderebbe inopportuno la realizzazione di opere esposte alle pareti rocciose.
Altra variabile poi che scoraggerebbe l'uso della ciclovia del Garda è quella meteorologica. «Il Lago di Garda - ha scritto il Coordinamento - è caratterizzato da forti e costanti venti, con un moto ondoso considerevole, inoltre è spesso soggetto a forti venti e burrasche e in tali occasioni i tratti a lago previsti su passerelle sarebbero frequentemente inutilizzabili dai ciclisti e dai pedoni che sarebbero costretti a percorrere la Strada Statale, con conseguenti gravi rischi». E questo si collega ad altri due potenziali problemi, quello della viabilità e quello del turismo eccessivo. La ciclovia, infatti, è un'opera che potenzialmente è in grado di attirare tanti visitatori in luoghi già fortemente congestionati dalle presenze turistiche. Inoltre «iIl progetto manca di una attenta e credibile valutazione dell'impatto del traffico», si legge ancora nella lettera.

Infine, le associazioni hanno voluto sottolineare anche le motivazioni ambientali. Il Coordinamento, infatti, ritiene la ciclovia un'opera dall'«inaccettabile e non sostenibile l’impatto paesaggistico» e che «comporta una forte riduzione della naturalità lacustre, con una drastica perdita di biodiversità sia vegetale che animale».

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