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Arsenale, gli spunti del comitato cittadino in una lettera aperta al sindaco

Un messaggio diviso in due parti, nella prima il Comitato Arsenale elenca le scelte ritenute positive fatte dall'attuale amministrazione e nella seconda sottolinea le criticità da risolvere

Ciò che di buono è stato fatto nell'ultimo anno e mezzo, ciò che si dovrebbe correggere oppure migliorare. Il tutto contenuto in una lettera aperta diretta al sindaco di Verona Federico Sboarina. A firmarla è il Comitato Arsenale e l'argomento è l'attività svolta dall'amministrazione Sboarina per l'Arsenale asburgico.

Nella prima parte della lettera, le scelte fatte da Sboarina, valutate positivamente dal comitato: il blocco del project financing deliberato dalla precedente amministrazione guidata da Flavio Tosi; i primi interventi finanziati dal Comune di Verona per limitare il degrado dell'Arsenale e lo stanziamento di risorse per il restauro del bene; la creazione di una commissione consiliare temporanea dedicata alle proposte per le possibili destinazioni del compendio asburgico; il convegno pubblico del 7 dicembre 2017; il bando per l'assegnazione dell'incarico di progettazione e direzione dei lavori della maggior parte dei necessari interventi strutturali; la prosecuzione dello studio relativo all'inquinamento dei terreni e l'avvio del piano di caratterizzazione, in modo da consentire nei tempi più brevi la bonifica dei terreni. Infine, il Comitato Arsenale ha apprezzato l'impostazione per le future destinazioni d'uso del complesso, come la realizzazione di una «Cittadella della cultura e dell'innovazione».
Non è dunque poco quanto di buono è stato fatto dall'attuale amministazione cittadina per l'Arsenale, a parere del comitato.

Più lunga però è la seconda parte della lettera, quella dove il comitato elenca gli aspetti da correggere e le possibili migliorie.
Il primo aspetto riguarda le destinazioni d'uso. «L'impostazione generale, adottata dalla giunta, prefigura un complesso omogeneo produttivo di cultura ed innovazione, inserito in un grande parco urbano, e quindi fruibile da tutti - scrive il Comitato Arsenale - Le scelte attualmente privilegiate sembrano intese a riservare parti cospicue: ad una scuola a livello universitario nella Corte Ovest, che, di fatto, escluderà gran parte degli spazi aperti dall'uso ipotizzato (e sognato dai cittadini) a parco pubblico; e ad un mercato urbano, che per il fatto di occupare pressoché integralmente la corte Est, comporterà anch'esso necessariamente una diminuzione sensibile dello spazio da destinare a parco pubblico. Si rileva, inoltre, che le destinazioni d'uso così come proposte, non corrispondono, se non parzialmente, alle linee guida emerse dalla commissione consiliare e fatte proprie dall'amministrazione». Il comitato ha dunque ribadito la proposta di collocare all'interno dell'Arsenale il Museo Civico di Storia Naturale.
Altro elemento critico evidenziato dal Comitato Arsenale è il fatto che «le destinazioni d'uso prefigurate contrastano con gli strumenti urbanistici attualmente vigenti». Il consiglio, in questo caso, è quello di «anziché predisporre un progetto con destinazioni d'uso dettagliate, il progetto preliminare sia costituito da zonizzazioni a destinazione urbanistica correttamente definita, rimandando le scelte operative di dettaglio al progetto definitivo/esecutivo».
Terza mancanza, quella di un cronoprogramma. «I tempi per un completo restauro e per il completo riuso dell'Arsenale non sono, né possono, essere brevi - scrive il comitato - Ma, proprio per la complessità dell'intervento da realizzare, urge che siano programmate ed attuate al più presto le varie fasi di lavoro».
Il Comitato Arsenale vorrebbe poi la massima trasparenza sui lavori di restauro e riuso dell'Arsenale e dunque si dovrebbe provvedere «ad istituire una qualche forma di informazione continua per chiunque sia interessato».
Ultimo punto sollevato dal comitato: la gestione del complesso. «Manca (o, comunque, non è noto) un disegno globale per la gestione del complesso - conclude il Comitato Arsenale - Il sistema di gestione, soprattutto se alcune attività saranno gestite da privati o da enti non comunali, costituisce una problematica complessa, ma da affrontare a priori. È necessario, infatti, tenere conto della ripartizione delle spese, delle modalità degli interventi di manutenzione, della organizzazione degli eventi, delle modalità di uso degli spazi e dei servizi e della fruibilità ottimale degli spazi a verde».

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