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Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, Zaia: "Finito il tempo delle polemiche"

Il presidente del Veneto si è ritrovato a Venezia con Attilio Fontana, presidente della Lombardia, con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e con il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, per valutare tutti insieme le prossime azioni da intraprendere

Lunedì, 1 ottobre, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha firmato la candidatura lombardo-veneta per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. In quell'occasione, il presidente del Veneto Luca Zaia aveva rilasciato un commento euforico e aveva anticipato che oggi, 4 ottobre, ci sarebbe stata la prima uscita ufficiale congiunta. E così è stato. Zaia si è ritrovato a Venezia con Attilio Fontana, presidente della Lombardia, con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e con il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, per valutare tutti insieme le prossime mosse e azioni da intraprendere e per lanciare ufficialmente, la candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali 2026, a 70 anni dall'edizione del 1956, ospitata proprio a Cortina.

I particolari ce li teniamo stretti perché non vogliamo avvantaggiare avversari già di per sé forti come Stoccolma, Erzurum e Calgary, ma la nostra candidatura è pronta e ha nel cassetto un gran bel dossier - ha detto Zaia - Oggi debuttiamo ufficialmente con un sogno e con un po' di emozione perché l'obiettivo non è ancora raggiunto e la partita non è facile, ma qui ci sono due Regioni e due Comuni che sul piano della credibilità e dell'affidabilità nazionale e internazionale sono pronti ad affrontare qualsiasi sfida e non temono nessun confronto. Da oggi finisce il tempo delle parole e delle polemiche, da oggi si lavora a pancia bassa per definire i particolari della candidatura e presentarsi a gennaio al Cio con una proposta forte per entrare nella cosiddetta short list, per la quale, in questo momento, corriamo in quattro.

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Il dossier che si sta limando dovrà rispondere in maniera esaustiva a un pacchetto di ben 132 domande specifiche avanzate dal comitato olimpico internazionale (Cio) ma, hanno detto all'unisono Zaia, Fontana, Sala e Ghedina: "Milano-Cortina è davvero una candidatura nuova, che risponde in ogni aspetto alla direttiva Cio 2020". Una direttiva che non guarda più alle edizioni faraoniche degli anni passati, ma a un'Olimpiade rispettosa dell'ambiente e basata strutturalmente sull'utilizzo di tutto l'esistente, dove necessario opportunamente ammodernato, e su bassi costi di realizzazione. "Tutti elementi che Milano-Cortina 2026 possiede, perché non serviranno nuove infrastrutture, se non il palazzetto del ghiaccio di Milano, già previsto nel budget di candidatura, e perché - ha ribadito Zaia - Cortina ha il più grande hub sciistico del mondo e, con l'organizzazione dei Mondiali di Sci 2021, avrà al top piste e impianti".

Serenità, da parte di tutti, anche sul piano dei costi e dei finanziamenti. "La nostra - ha detto Zaia - è una vera e propria candidatura low cost perché non siamo gente avvezza agli sprechi. Detto questo, abbiamo ancora la speranza che, dopo il già importantissimo sostegno politico, il governo possa più avanti rivalutare l'ipotesi di un finanziamento pubblico. Altrimenti, pazienza, si va avanti lo stesso, non è un problema".

La documentazione resa nota oggi, pur rispettando la necessità della riservatezza, ha svelato comunque particolari interessanti. La parte di Milano-Valtellina prevede di ospitare 79 giorni di gara e 2.756 tra atleti e tecnici e di assegnare 46 medaglie. Due i villaggi olimpici in Lombardia, per 1.315 posti a Milano e per altri 1.441 a Livigno. Cortina risponde con numeri molto simili: 76 giorni di gara, 49 medaglie da assegnare, 2.225 atleti e tecnici da ospitare, un villaggio olimpico a Cortina per 1.176 posti. Gli investimenti sono stimati in circa 370 milioni di euro, con la caratteristica non secondaria che Milano-Cortina minimizza gli investimenti a carico della finanza pubblica rispetto a ogni singola candidatura presentata, che tutte le sedi di gara sono già esistenti o, al massimo, da ammodernare, che non saranno necessari investimenti aggiuntivi per infrastrutture di trasporto. Si prevede inoltre che le spese operative possano essere interamente coperte da alcune principali fonti di ricavo: il contributo del Cio (925 milioni di dollari), sponsorizzazioni private, biglietteria e altro.

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