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Al via i saldi invernali anche in Veneto: abbigliamento e scarpe gli acquisti preferiti

«Il periodo dei saldi invernali - ha spiegato il presidente di Confcommercio Veneto - si conferma un volano importante per fare gli acquisti, puntando soprattutto su beni necessari»

Le vendite di fine stagione invernale 2024, i cosiddetti "saldi", si svolgeranno quest'anno anche in Veneto a partire dal giorno 5 gennaio fino al 28 febbraio 2024, così come previsto dalla disciplina regionale attualmente in vigore. In Italia partiranno prima solo in Valle d'Aosta, dove gli sconti saranno vigenti già da mercoledì 3 gennaio. Secondo alcune stime dell'Ufficio Studi Confcommercio citate da Today.it, saranno «15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro». 

In base ad una recente indagine di Confcommercio Veneto durante il periodo dei saldi invernali «il 10% degli intervistati prevede di spendere di più dello scorso anno, il 60% come lo scorso anno e il 30% meno dello scorso anno». Tra chi farà senz'altro acquisti, sempre secondo l'indagine citata, «quasi una persona su due (47,1%) comprerà abbigliamento e oltre una su tre (36,6%) calzature, con una spesa media rispettivamente di 226 e 189 euro». 

Gli intervistati dichiarano inoltre per la maggior parte (69%) che effettueranno i loro acquisti in negozio, di cui un 40% nei centri storici cittadini e nei paesi. La percentuale di chi invece ha dichiarato che effettuerà acquisti su internet è pari al 31%. Tra gli acquisti preferiti, figurano anzitutto abbigliamento, calzature e accessori che primeggiano in cinque province su sette del Veneto, con risultati praticamente dovunque sopra il 70%: a Rovigo (77,4%), Venezia (77,1%), Padova (76,3%), Treviso (73,2%) e Verona (69,1%). 

«L’indagine - ha commentato il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin - ci restituisce una fotografia esatta dell’andamento dei consumi: il periodo dei saldi invernali si conferma un volano importante per fare gli acquisti, puntando soprattutto su beni necessari (ad esempio il vestiario) o comunque utili (ad esempio cose per la casa). Quindi, al di là del dibattito su quando farli, se posticiparli o meno, - ha concluso Patrizio Bertin - resta l’indicazione più importante sulla loro opportunità: sia per le aziende che possono vendere e sostenere le entrate a bilancio, sia per i clienti che possono comprare a condizioni più vantaggiose».

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