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Tav, nuovo casello di Verona Sud e altro: le infrastrutture che cambiano

Le principali infrastrutture viabilistiche, che prenderanno forma nei prossimi anni, sono state descritte durata un seminario promosso dall'Ordine degli ingegneri di Verona nell'ambito della rassegna Open

Verona è da sempre un nodo centrale per le linee di comunicazione ed è ora anche al centro di una radicale revisione infrastrutturale, sia su strada che su rotaie, che si integra con il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e con le grandi opere in programma in particolare nella zona sud.
Le principali infrastrutture viabilistiche, che prenderanno forma nei prossimi anni, sono state descritte durata un seminario promosso dall'Ordine degli ingegneri di Verona nell'ambito della rassegna Open. Durante l'evento è stato proiettato dalla società che gestisce la A4 un efficace ed inedito video, che rappresenta il rendering del futuro scenario viabilistico che ruota intorno al casello di Verona Sud.

«Abbiamo pensato a questo incontro per mostrare come si evolverà il traffico intorno a Verona e nella città stessa nel prossimo futuro», ha evidenziato il presidente dell'Ordine Andrea Falsirollo. «Ed il 6 novembre un ulteriore evento presenterà studi innovativi e mezzi di comunicazione futuribili», ha annunciato la vicepresidente e curatrice della rassegna Valeria Reale Ruffino.

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(Reale Ruffino e Falsirollo)

I primi passi verso una mobilità sempre più sostenibile e moderna sono comunque già avviati. «I due corridoi europei, oltre a rappresentare fondamentali arterie viabilistiche, trovano completamento con le linee ferroviarie Milano-Venezia e Verona-Brennero, oggetto di epocali interventi di adeguamento e modernizzazione - ha evidenziato Andrea Renso, segretario della Commissione Lavori Pubblici dell'Ordine - La competizione tra Autostrade e Ferrovie non sussiste, anzi sul nostro territorio stiamo assistendo a una totale sinergia e lavoro di squadra per rendere fluido il traffico e vivibile la città».
Prova ne sono gli interventi dell'A22, che mirano ad aumentare la capacità dell'autostrada che collega Modena al Brennero, senza ulteriore consumo di suolo e promuovendo la digitalizzazione, regolando i traffici in modo ordinato. «La A22 è attualmente un'autostrada a due corsie per senso di marcia sulla quale grava un costante ed elevato traffico commerciale al quale si sommano, durante i giorni festivi, picchi di traffico turistico che aumentano la presenza dei veicoli persino del 90% - ha evidenzia il direttore tecnico generale di Autostrada del Brennero, Carlo Costa - In trent'anni il traffico è raddoppiato e nel 2019 abbiamo assistito al più elevato volume di sempre. L’obiettivo è di aumentare la capacità della A22 e la sua già elevata sicurezza senza consumo di suolo. Tra Verona e Modena realizzeremo la terza corsia utilizzando il sedime attualmente libero tra le due carreggiate, andando a ridisegnare l'innesto con la A1. Tra Bolzano Sud e Verona, invece, completeremo l'adeguamento infrastrutturale necessario per estendere la corsia dinamica, già in parte potenzialmente operativa, con una spesa complessiva di circa un miliardo di euro». La corsia dinamica, già diffusa in altri Paesi europei, utilizza la corsia di emergenza opportunamente allargata per aumentare la capacità dell’arteria in situazioni di traffico intenso. «È evidente - aggiunge Costa - che, per funzionare abbisogna di un complesso sistema di segnalazione all'utenza che indichi le corsie disponibili e le velocità da mantenere per rendere il traffico più fluido. Tra Trento e Rovereto la sperimentazione fatta sulla modulazione della velocità attraverso il progetto BrennerLec ha portato a una riduzione dei tempi di percorrenza del 30%. In futuro non aumenteremo la capacità delle strade aggiungendo corsie, ma rendendo più efficienti quelle esistenti grazie a modelli dinamici di gestione capaci di rendere il traffico più ordinato, scorrevole e sicuro».

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(Rendering delle opere programmate dalla società che gestisce l'A4)

Le criticità non cambiano, e persino raddoppiano, passando all'A4, dove il traffico giornaliero medio è di circa 95mila veicoli al giorno. Per questo è in corso un dialogo con il Ministero per la realizzazione di un'eventuale quarta corsia. Fa presente Bruno Chiari, direttore generale di Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A: «L'A4, nella sua interezza, è la seconda autostrada più trafficata d'Italia. Il nostro compito è di gestire al meglio l’infrastruttura sia dal punto di vista delle manutenzioni sia nella sua evoluzione con la realizzazione di interventi significativi a servizio del territorio e in sinergia con le amministrazioni locali».
Oltre agli interventi già in corso nel tratto di Montecchio, dove si trova l'interconnessione con la pedemontana veneta, e al nuovo casello di Castelnuovo del Garda, indispensabile per sgravare una situazione parecchio congestionata specie nei mesi estivi, ciò che più interessa il capoluogo scaligero è senza dubbio il rifacimento del casello di Verona Sud. «La continua espansione degli insediamenti commerciali e la crescente frequenza di grandi eventi pubblici, dalle fiere alle manifestazioni e i concerti, ha reso improrogabile la necessità di rivedere in toto la viabilità del nodo di Verona Sud di concerto con l’amministrazione comunale per alleggerirne la pressione viaria e così migliorare l’accesso al centro città per chi arriva dall’autostrada, il collegamento con la stessa alla tangenziale sud e al parcheggio scambiatore - ha puntualizzato Chiari - La realizzazione dell’opera, articolata in due lotti funzionali, prevede una prima fase di realizzazione di un nuovo asse di collegamento, lungo Via Morgagni-Genovesa, tra la città, la tangenziale, il parcheggio, il terminal filoviario, e la rotatoria di Via Vigasio, da realizzare entro il 2024, e una seconda fase, che si concluderà progressivamente negli anni a seguire con lo sdoppiamento degli impianti di casello, la realizzazione di un'ampia rotatoria e la rivisitazione della viabilità sviluppata a più livelli dando vita ad una nuova piazza in sotterranea non a caso denominata "Piazza Ipogea". Si tratta di una realizzazione particolarmente innovativa ed ambiziosa».

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(Piazza Ipogea)

Oltre al traffico di penetrazione, l'amministrazione è impegnata a garantire il trasporto dei cittadini all'interno della città con altrettanta efficienza. «Nel Pums, soggetto ormai alle ultime modifiche, la parola chiave è sostenibilità - ha sottolineato l'assessore Luca Zanotto - In questi ultimi mesi, dopo l'emergenza sanitaria, i dati matematici sono stati sovvertiti e sarà da capire se in modo momentaneo o definitivo. Molti stanno abbandonando il trasporto pubblico, privilegiando l'auto, e dobbiamo fare i conti con un 48,5% di auto in città che generano traffico su tragitti di meno di 3 chilometri. D'altro canto sta fortunatamente aumentando anche l'utilizzo della bicicletta».
Nel frattempo prosegue l'individuazione di un mezzo di trasporto pubblico a guida vincolata, alternativo e più innovativo rispetto alla naufragata filovia. «Concetti di nuova mobilità sono introdotti anche nei cantieri in atto, per esempio all'ex Tabacchi - ha fatto presente l'assessore Ilaria Segala - Tra il casello di Verona Sud e la fiera c'è solo un chilometro di strada e spostamenti come quelli su piccoli veicoli elettrici sarebbero quindi perfetti per i visitatori».

La svolta è prossima anche per la mobilità su ferro. «Fra sette anni - ha evidenziato Carlo De Giuseppe, direttore commerciale Nord-Est di Rete Ferroviaria Italiana - le imprese ferroviarie avranno due binari in più e sul lato della Zai, speculare a quella già esistente, nascerà una nuova stazione interamente dedicata all'alta velocità». Entro il 2027 ulteriori realizzazioni assicureranno la funzionalità di nuovi binari sulle linee Milano-Venezia e Verona-Brennero. «Si tratta di interventi progettati con moderni criteri di potenziamento e che hanno come snodo centrale proprio Verona», ha concluso De Giuseppe.
La data di attivazione della linea ferroviaria Brescia-Verona è fissata al 2025. L’attivazione della Verona-Padova, nel tratto fino a Vicenza, è prevista invece per il 2027.

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