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Attualità San Zeno / Stradone Antonio Provolo, 28

A San Bernardino si immagina una nuova città, assessora Ugolini: «Visione positiva del cambiamento»

Tre incontri in programma il 21, 28 aprile e 9 maggio: «Dialogo tra esperti e società civile sul futuro della città. L’immaginazione diventa uno strumento condiviso capace di creare le premesse per costruire il cambiamento»

«L’immaginazione è il luogo dove le cose che non esistono, esistono» sottolineava lo psicoanalista, educatore, teologo brasiliano Rubem Azevedo Alves. Un pensiero che, a quanto viene riferito in una nota del Comune di Verona, è divenuto il punto di partenza dell’ultima iniziativa d’incontro con la cittadinanza sul tema "Immagina una nuova città", promossa dall’associazione ProgettoMondo Verona insieme alla Comunità francescana di San Bernardino e il Segretariato Attività Ecumeniche – SAE Verona ed il patrocinio del Comune.

Tre incontri in programma il 21, 28 aprile e 9 maggio, con inizio alle 20.45, nella sala Morone al convento di San Bernardino. Primo appuntamento venerdì 21 aprile, con il sociologo Maurizio Carbognin, che tra disicanto e re-incantamento aiuta a smascherare le illusioni e liberare l’immaginazione, offrendo uno sguardo sulla città che c’è. Venerdì 28 aprile l’urbanista Giorgio Massignan proverà, attraverso l’immaginazione, a generare una proposta concreta per la città che verrà. Infine, martedì 9 maggio, toccherà alla teologa Lucia Vantini e all’artista Cristina Dalla Valentina mostrare spazi nuovi frutto di quell’immaginario che può divenire realtà attraverso la forza dell’arte.

Gli incontri sono stati presentati dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme al presidente del ProgettoMondo Verona Mario Mancini, alla responsabile SAE Verona Margherita Bertinat e a frate Giuseppe Bonato della comunità francescana di San Bernardino. «È un’occasione d’incontro portata all’attenzione della cittadinanza da importanti organismi che sostengono la vita spirituale e la solidarietà nella nostra città – ha spiegato l’assessora alla cultura Marta Ugolini –. Una modalità attraverso la quale le migliori energie della nostra città puntano a proporre una nuova visione positiva del cambiamento che, anche se avvolte può spaventare, rappresenta la via per la costruzione di una nuova visione di città».

«Abbiamo bisogno di saper immaginare un mondo diverso – ha sottolineato  Mario Mancini – di accogliere pensieri e pratiche divergenti che non accettano le consuetudini, che invitano a nuovi comportamenti, che chiedono di pensare ad un nuovo ordine delle cose. La volontà di dialogare in modo nuovo con la cittadinanza è nata nel 2018 e da lì è diventata propulsore di un percorso che oggi giunge a conclusione con questi tre appuntamenti. Volevamo stimolare la comunità veronese proponendo nuovi punti di osservazione, per arrivare a costruire insieme la Verona di domani».

«Aprirci alla cittadinanza – ha spiegato Margherita Bertinat – offrendo incontri che potessero suscitare una sorta di dialogo accessibile a tutti. Il tutto per una città più inclusiva, accessibile e accogliente».

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