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Bimbi prematuri, sono uno su dieci. Per loro la Gran Guardia diventa viola

Domani è la Giornata mondiale della prematurità. Dalle 15 alle 20.30, l'appuntamento per tutti è a Villa Mattarana, dove si terranno momenti conviviali, giochi per i più piccoli e un'inedita mostra fotografica

Ogni 10 bambini che nascono uno è prematuro. Una realtà che tocca tante famiglie, anche a Verona. Ecco perché, in occasione della Giornata mondiale della prematurità, bambini, genitori ma anche medici e infermieri si troveranno per far festa, tutti insieme.

Sabato 17 novembre, dalle 15 alle 20.30, l'appuntamento per tutti è a Villa Mattarana, dove si terranno momenti conviviali, giochi per i più piccoli e un'inedita mostra fotografica. Nel frattempo la Gran Guardia si illuminerà di viola, colore simbolo in tutto il mondo delle nascite premature.

Una celebrazione della vita. E se nel 1988 sembrava un miracolo far sopravvivere un nascituro di 26 settimane, oggi la sfida è scesa a 23 settimane. «Ma i successi si contano non sulle statistiche da battere, quanto sulla vita che poi si garantisce ai neonati», parola del direttore della Pediatria dell'Ospedale di Borgo Trento Paolo Biban.

Le iniziative realizzate dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, con il Comune di Verona e la collaborazione delle associazioni Prematuramente e A.Na.Vi, sono state presentate giovedì mattina a Palazzo Barbieri. Erano presenti l'assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco, la presidente della commissione consiliare Politiche sociali Maria Fiore Adami, il consigliere comunale Laura Bocchi, mamma di un bimbo nato prematuro, i presidenti di Prematuramente Federica Gecchelin e di A.Na.Vi. Mauro Gherardi, oltre al professor Biban.

«Le nascite premature possono verificarsi nel corso di tutte le gravidanze – ha detto Bertacco -, è quindi importante che si parli di questo tema e che le famiglie sappiano di non essere sole. I genitori che affrontano questo percorso devono infatti essere accompagnati, giorno dopo giorno, in quella che è una lotta per la conquista della vita».

«La prematurità non finisce una volta fuori dall'ospedale – ha sottolineato Adami –, ecco perché è importante fare sinergia e costruire una rete attorno a questi bimbi e alle loro famiglie, affinché abbiano tutto il supporto di cui necessitano».

«Anch'io sono mamma di un bimbo nato prematuro – ha concluso Bocchi – ecco perché mi unisco a questa festa di bambini, genitori e professionisti che sono l’emblema della voglia di vivere».

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