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I fossili di Bolca "corrono" per entrare a far parte del patrimonio dell'Unesco

Il Museo di Storia Naturale di Verona ospita oltre 9 mila reperti provenienti dai giacimenti dl sito, mentre un altro migliaio proviene dal monte Postale e dagli altri siti della vallata

I più importanti reperti fossili della Val d’Alpone si trovano al Museo di Storia Naturale. Più di 9 mila quelli provenienti dai giacimenti di Bolca, un altro migliaio dal monte Postale e dagli altri siti della vallata.
Un patrimonio unico, che fa del Museo un punto di riferimento per tutta la comunità scientifica mondiale, destinato a crescere grazie al recente via libera del Ministero dei Beni ambientali per nuovi scavi nella vallata.
Si punta ora al riconoscimento Unesco. Due anni fa, in virtù di tale obiettivo, si è costituita l’Associazione temporanea di scopo “Val d’Alpone – Faune, flore e rocce del Cenozoico”, rappresentativa di tutto il territorio interessato dai giacimenti e a cui hanno aderito anche realtà ed enti che abbracciano il progetto.
Ultimo in ordine temporale, ma non certo per importanza, è il Comune di Verona, che proprio nelle scorse settimane ha formalizzato l’adesione all’associazione, completando quel percorso di collaborazione iniziato negli anni scorsi con gli esperti di Geologia e Paleontologia del Museo di Storia Naturale.
Un atto doveroso, che conferisce ancora più autorevolezza alla candidatura del sito naturale nella lista italiana Unesco.

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Come spiegano gli assessori ai Rapporti con l’Unesco Francesca Toffali e alla Cultura Francesca Briani.

Il Comune ha supportato sin dall’inizio la nascita dell’associazione conferendone il patrocinio e supportandone il lavoro scientifico e di ricerca con gli esperti del nostro Museo – spiega l’assessore Toffali -. L’adesione formale è il naturale proseguo del percorso già avviato, un impegno che ci onora e che andrà sicuramente a favore del progetto per il riconoscimento Unesco.

Una partita che coinvolge anche il nostro Museo di Storia Naturale, partner scientifico di assoluto rilievo per tutta l’attività di studio e ricerca sul patrimonio naturale della Val d’Alpone – aggiunge l’assessore Briani -. Ancora una volta si conferma il valore del nostro sito, inteso non solo come spazio museale che attrae migliaia di visitatori, ma anche come luogo di studio e ricerca scientifica riconosciuto a livello internazionale.

In sala Arazzi erano presenti anche il presidente dell’associazione “Val d’Alpone – Faune, flore e rocce del Cenozoico” Giamberto Bocchese e il responsabile della sezione Geologia e Paleontologia del Museo di Storia Naturale Roberto Zorzin.

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