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Fondazione Arena, arriva il vicedirettore artistico. Protesta dei lavoratori

La figura è stata riattivata dopo essere stata tagliata durante il commissariamento. Il consigliere Bertucco: «Profilo oggi ancora meno utile visto che la sovrintendente ha ceduto tutte le deleghe al direttore generale»

Protesta di sindacati e lavoratori di Fondazione Arena, questa mattina, 16 novembre. La sede di via Roma è stata occupata per la scelta di ripristinare la figura di vicedirettore artistico dell'ente. La carica dovrebbe essere ricoperta da Stefano Trespidi, ma è la figura stessa del vicedirettore artistico che viene ritenuta eccessiva per la Fondazione Arena, dato che durante il commissariamento era stata tagliata e con la sua reintroduzione aggiungerà un nuovo stipendio da pagare superiore ai 70mila euro l'anno.

Un chiaro segnale di ritorno al passato oltre che un gesto di scherno e di sfida nei confronti delle organizzazioni sindacali che avevano ripreso l'occupazione delle sede dell'ente proprio per costringere i vertici a confrontarsi su costi e piano di rilancio - ha commentato il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Aspramente contestato anche in passato, tale profilo è oggi ancora meno utile visto che la sovrintendente, ormai dimezzata, ha ceduto con atto notarile tutte le deleghe al direttore generale De Cesaris. Come in passato, l'unica cosa che cresce in Fondazione Arena sono i costi delle figure apicali, mentre a poche settimane dalla fine dell'anno e dunque anche del piano di salvataggio, non è ancora chiaro il modo in cui Fondazione Arena provvederà a finanziare le due mensilità sacrificate dai lavoratori negli ultimi anni per impedire il fallimento dell'ente. Opaca è ancora la situazione dei contributi pubblici, in particol modo per il ruolo dell'extralirica. Da parte dell'amministrazione manca il coraggio, ma a questo punto anche la cognizione, per fare delle scelte sensate per il bene della città.

E nei prossimi giorni, i lavoratori di Fondazione Arena porteranno le loro ragioni in Regione Veneto dove saranno ascoltati dalla terza e dalla sesta commissione. «Sono ottimista che si ottengano buone soluzioni - ha dichiarato il consigliere regionale veronese Stefano Casali - visto l'elevatissimo numero di nuovi manager assunti, nonché per l'impegno della Camera di Commercio di pagare il piano industriale esterno. Anche perché se così non fosse questi grossi investimenti in dirigenti non produrrebbero frutti positivi».

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