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Verona sostiene la petizione per «portare le imprese fuori dalla pandemia»

A lanciarla è stata l'associazione di categoria Confesercenti ed è stata firmata dal sindaco Sboarina, dall'assessore Zavarise e dal presidente della Provincia Scalzotto. Mentre Consumerismo No Profit lancia un'alta petizione per sospendere le bollette di luce e gas

Ieri pomeriggio, 7 aprile, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il suo assessore al commercio Nicolò Zavarise ed il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto hanno aderito alla mobilitazione lanciata da Confesercenti, firmandone la petizione. In sala Arazzi, è stato sottoscritto il documento «Portiamo le imprese fuori dalla pandemia», una serie di proposte concrete avanzate dall'associazione di categoria per sostenere le attività economiche.

Tra le varie proposte: un contributo una tantum automatico per garantire un immediato sostegno in termini di liquidità alle imprese e ai professionisti in profonda crisi finanziaria; la sospensione della richiesta del possesso del Durc come requisito d’accesso per tutte le agevolazioni e contributi nazionali e regionali; la reintroduzione del tax credit per le locazioni; l'ampliamento del super bonus 110% agli immobili strumentali o comunque utilizzati nell'esercizio dell’attività d’impresa; l’allungamento delle durate dei finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese fino a 15 anni.

A consegnare il documento nelle mani del primo cittadino, per la sottoscrizione, il presidente di Confersercenti Verona Paolo Bissoli e il direttore generale Alessandro Torluccio. «La situazione è drammatica, ma oggi è tempo di ritirare in piedi l’Italia - ha detto il sindaco - Nel corso dei mesi lo Stato ha perso una grande occasione, scelte più coraggiose avrebbero evitato tanti problemi. Invece l’incertezza e l’ambiguità delle norme e delle restrizioni, oltre ai mancati ristori, hanno messo in grave difficoltà le nostre attività. Non ci sono alternative, con i vaccini stiamo cercando di porre fine all’emergenza sanitaria, ma di pari passo servono risposte immediate anche per quella economica. Sono migliaia i veronesi che non hanno i soldi per fare la spesa. Ecco perché servono interventi rapidi da parte dello Stato. A noi il compito di guardare con lungimiranza al futuro, perché se non salvaguardiamo già oggi i nostri principali asset, non avremo un domani. La fiera e l’aeroporto creano un indotto di un miliardo e 400 milioni di euro per il nostro territorio, ai quali si aggiungono l’Arena con la Fondazione. Risorse di cui ha bisogno tutto il tessuto economico scaligero».
«Questa è la dimostrazione di come si possa interloquire costruttivamente con le rappresentanze economiche per affrontare insieme uno dei momenti più drammatici della nostra economica - ha aggiunto Zavarise - Serve collaborazione da parte di tutte le istituzioni per andare avanti. È un dovere dare un segnale a ogni livello amministrativo, per ridare fiducia agli operatori che, seppur le difficoltà e le restrizioni, hanno sempre dimostrato di rispettare le regole. Oggi vogliamo dire che si può riaprire in sicurezza, ci facciamo portavoce di questa istanza per il nostro tessuto economico, Verona, infatti, vive delle sue piccole e medie imprese. Qui stiamo facendo sinergia per il bene comune».

QUI SI PUÒ FIRMARE LA PETIZIONE DI CONFESERCENTI

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(I vertici locali di Confesercenti insieme al sindaco Sboarina, a Zavarise e a Scalzotto)

Ed un'altra petizione è stata lanciata dall'associazione di consumatori Consumerismo No Profit. La petizione ha come titolo Staccalabolletta e chiede la sospensione a tempo determinato delle forniture di luce e gas per seconde case, case disabitate e negozi chiusi. «I cittadini sono costretti a pagare le bollette energetiche sulle seconde case o su immobili disabitati, anche in assenza di consumi - spiegano da Consumerismo - Lo stesso vale per i negozi che, nonostante le chiusure imposte dal Covid, continuano a pagare le forniture energetiche. Questo perché su ogni singola bolletta di luce e gas vengono imposti costi, come oneri di sistema e spese di distribuzione e trasporto dell’energia, che incidono sulle fatture anche in caso di consumi pari a zero. Con la petizione chiediamo ad Arera e al Governo di introdurre la sospensione temporanea dei contratti di fornitura dell’energia, al pari di quanto avviene con l’Rc auto».

QUI SI PUÒ FIRMARE LA PETIZIONE DI CONSUMERISMO NO PROFIT

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