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Filobus, alberi tagliati nel periodo della nidificazione: protesta anche OIPA

«L’avifauna è patrimonio indisponibile dello Stato e la normativa vigente protegge i nidi dei volatili», afferma in una nota diffusa l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali

Nella vicenda del taglio degli alberi a Verona, a San Martino Buon Albergo e zone limitrofe, per far posto alla linea del filobus, anche l’OIPA scende in campo per puntare il dito contro l’abbattimento in un periodo delicato come quello di nidificazione degli uccelli.

L’avifauna è patrimonio indisponibile dello Stato e la normativa vigente protegge i nidi dei volatili. Gli abitanti del quartiere, ma non solo, hanno istituito un presidio fisso a tutela degli alberi, testimonianza del fatto che la sensibilità dei cittadini è sempre più orientata alla tutela dell’ambiente. L’OIPA si unisce quindi alla richiesta già avanzata al Comune di realizzazione di un tavolo di negoziazione per trovare una soluzione alternativa e le guardie zoofile OIPA Verona si impegneranno fin da subito attraverso un monitoraggio attivo, affinché venga preservata la vita sia degli alberi che delle specie che li popolano, comunicando tempestivamente qualunque problematica di rilevanza penale alle autorità competenti.

Anche l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali mette dunque nel mirino l'amministrazione comunale di Verona, per il taglio alberi avvenuto nei giorni scorsi, nell'ambito dei lavori per il filobus. Una decisione che ha incontrato numerose polemiche, alle quali, oltre a OIPA, si accoda anche il Comitato Spontaneo Avatar degli alberi

Osserviamo attoniti e basiti attimo per attimo cio' che sta accadendo da ieri in zona stadio.
Uno dopo l'altro, questi giganti verdi eretti verso il cielo, schiantare a terra, riversi sull'asfalto bollente di luglio, senza più armi.
Uno scempio sacrificale sull'altare di un'opera senza più senso.
E mentre i cittadini chiedono un cambio di rotta, si coalizzano comitati, associazioni, interi quartieri, la politica si gira dall'altra parte.
Basta una deroga, un campionato di calcio e i tempi perche' inizi senza essere disturbato da chi è lì da 60 anni, compagno fedele di un quartiere ormai spoglio.
Alberi che se potessero parlare ci racconterebbero di quanto si son presi cura di noi in tutti questi anni, che ci conoscono da quando eravamo bambini, alberi che se potessero parlare ci direbbero che sarebbero stati li ancora, bastava passare da un'altra Via, e che non basta più un atto politico per riuscirci, non si tiene conto di chi per per loro ha parlato, per giornate intere, durante sit in a loro difesa sotto il sole di luglio.
Davanti al Palazzo sordi hanno tirato dritto, girandosi dall'altra parte davanti ai rappresentanti dei quartieri della città, nemmeno i nonni e i bambini, nessuno è stato ascoltato.
Facciamo parte anche noi di tutta questa gente invisibile, ma un pallone che deve ancora rotolare l' han già visto. Si, siamo campioni di indifferenza.
Ma noi, gli invisibili abbiamo dato voce a quegli alberi, e parleremo anche per gli altri.
Perché una città che non ha rispetto del proprio patrimonio verde, è una città senza cultura.
Li difenderemo con tenacia e determinazione, i nostri amici verdi. Per lasciarli almeno nella memoria di chi poi vedrà che niente sarà più come prima.
Non ci sarà più bellezza ed armonia senza i nostri giganti verdi silenziosi ad allietarci le giornate.

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