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Festa scudetto dell'Inter, professionisti dei matrimoni: «Resa dello Stato»

Serena Ranieri, presidente di Federmep: «Evidentemente il calcio ha una legislazione tutta sua. Dobbiamo forse suggerire agli sposi e agli invitati di indossare una maglietta della squadra del cuore?». Consegnato appello a Zaia

«A Milano si è celebrata la resa dello Stato. La festa per lo scudetto dell'Inter a cui hanno partecipato 30mila persone è stata di fatto consentita mentre non si autorizzano eventi privati, come i matrimoni. Eventi ben più piccoli, organizzati in ogni dettaglio e supervisionati da professionisti nel rispetto delle linee guida. Evidentemente il calcio ha una legislazione tutta sua. Dobbiamo forse suggerire agli sposi e agli invitati di indossare una maglietta della squadra del cuore?». Questa la provocazione di Serena Ranieri, presidente di Federmep, associazione che rappresenta imprese e professionisti del settore matrimoni ed eventi privati.

«È l'ennesima discriminazione ai danni del mezzo milione di persone che operano nel nostro settore, ferme da 14 mesi e senza certezze per il futuro. L'indefinititezza della legge, inoltre, sta creando anche interpretazioni contrastanti dei divieti, con la conseguenza che feste si sono tenute e si terranno. Eventi spesso privi di organizzazione e quindi con minor garanzia di rispetto delle norme. Il governo comprenda che far ripartire le cerimonie e le feste non solo ridarebbe fiato a imprenditori allo stremo delle forze ma darebbe anche maggiori garanzie sul rispetto delle norme a tutela della salute», ha concluso Ranieri, nel giorno in cui la delegazione veneta di Federmep ha inviato un appello motivato per la ripartenza in sicurezza al presidente della Regione Luca Zaia, con la preghiera di farsi portavoce di tale richiesta.

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