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Attualità Villafranca di Verona / Via Messedaglia

Falsi prodotti "bio" sul mercato: «Occorre cambiare la normativa»

Dopo il caso di Roverchiara, è la cooperativa "La buona terra" ad esprimersi sulla situazione del settore dei prodotti biologici: «Il rispetto dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi è priorità assoluta, in un'ottica di economia circolare e solidale»

In riferimento agli ultimi fatti di cronaca nel veronese, riguardante la produzione e la commercializzazione di prodotti agricoli biologici, ma che sembra lo fossero solo sulla carta, e che ha portato a quattro arresti, ci preme ribadire, in quanto operatori specializzati del settore bio dal 1990, che il sistema delle certificazioni così come concepito dalla normativa europea, non è più sufficiente a garantire i consumatori.

È la cooperativa "La buona terra" di Villafranca ad intervenire sull'argomento, dopo il caso scoppiato la scorsa settimana a Rovechiara, che ha visto l'intervento dell'ICQRF Nord est e dei carabinieri del nucleo tutela agrolimentare di Parma. 

La massiccia presenza di prodotti biologici nella grande distribuzione degli ultimi anni, anche a prezzi molto bassi, ci pone di fronte a quale bio vogliamo. Per noi un prodotto biologico viene da aziende medio piccole, prioritariamente italiane e più vicine possibile, che praticano l'agricoltura biologica non solo per fini economici ma soprattutto per convinzione. Ecco perché stiamo implementando un sistema di certificazione ulteriore a garanzia dei nostri clienti. Il vero bio passa dal canale specializzato, dove i prodotti vengono accuratamente selezionati secondo criteri di sostenibilità ambientale e di etica d'impresa.

Per la cooperativa occorre dunque un cambio di rotta per garantire il vero "bio" ai consumatori. 

Il rispetto dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi è priorità assoluta, in un'ottica di economia circolare e solidale.
Non basta dichiarare sull'etichetta che un prodotto è da agricoltura biologica. Il vero bio ha dei valori ben radicati, ecco perché chiediamo anche una revisione della normativa per evitare altri casi di frode alimentare.

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