rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Centro storico / Piazza Bra

Verona avrà il suo falò della befana, ma per la prima volta sarà "sostenibile": «Rispetta la tradizione e tutela l'ambiente»

Il Comune di Verona propone un'alternativa inedita al tradizionale "Brusa la vecia" in piazza Bra, giudicato «troppo inquinante e non più in linea con la mutata sensibilità verso l’ambiente». Sabato 6 e domenica 7 gennaio l’installazione artistica potrà essere ammirata davanti a Palazzo Barbieri

«Dopo due anni di stop, la Befana torna in piazza Bra ma in versione sostenibile». Lo ha annunciato il Comune di Verona quest'oggi, mercoledì 3 gennaio, sottolineando in una nota che «al posto del tradizionale falò, che nel 2021 era stato annullato causa Covid mentre l’anno scorso era stato cancellato per ragioni legate all’inquinamento atmosferico, quest’anno per la festa della Befana ci sarà un’installazione luminosa che attraverso fasci di luce proietterà su uno schermo d’acqua un grande fuoco che brucerà simbolicamente l’anno appena trascorso».

Da Palazzo Barbieri è stato quindi evidenziato che con l'innovativa soluzione proposta «viene così rispettata la tradizione simbolica, tutelando tuttavia la qualità dell’aria ed evitando un brusco innalzamento del livello di concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera nei giorni successivi al falò». In base a quanto si apprende, l’allestimento artistico sarà collocato davanti a Palazzo Barbieri nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 gennaio. È qui dunque che dalle ore 18 alle 24 potrà essere ammirato dai veronesi e dai turisti e visitatori che saranno a Verona per l’Epifania, l’ultima delle feste natalizie. L’inaugurazione è prevista per sabato alle ore 18, mentre in caso di pioggia sarà spostata a domenica alla stessa ora.

Ass. Buffolo: «Soluzione innovativa che rispetta la tradizione e al contempo è sostenibile»

In merito all'inedito "Brusa la vecia" 2024 è intervenuto l’assessore Jacopo Buffolo: «Abbiamo lavorato per una soluzione sostenibile. Quella del falò per l’evento "Brusa la vecia" è diventata un’usanza sempre più difficile da riproporre, in ragione degli effetti sull’inquinamento atmosferico e alla mutata sensibilità rispetto al consumo e allo spreco di risorse energetiche. Per garantirne lo svolgimento, come amministrazione abbiamo scelto quindi di valutare soluzioni alternative al falò ma in grado di riproporre una ritualità condivisa. Si tratta - ha precisato l'assessore Buffolo - di una novità assoluta per la città, un’installazione sostenibile con fasci di luce che riprodurranno l’immagine di un fuoco, il tutto proiettato su uno schermo d’acqua».

Secondo quanto è stato spiegato in una nota del Comune di Verona, la struttura è stata realizzata dalla ditta di Milano Laser Entertainment S.r.l., con direzione artistica dell’architetto e docente di Architettura al Politecnico di Milano Gianni Ravelli che viene presentato come «uno dei più noti "artisti di luce" italiani». L'installazione viene quindi descritta come «la proiezione dinamica di uno schermo d’acqua di metri 16x8 di un grande fuoco che brucerà simbolicamente ciò che del 2023 si vuole lasciare alle spalle». Il progetto, sempre secondo quanto riferito dal Comune, è realizzato in collaborazione con Agsm Aim «a conferma dell’impegno del Gruppo a favore della comunità veronese sostenendo un’iniziativa capace di promuovere il percorso verso la decarbonizzazione».

Lo stesso architetto Gianni Ravelli ha quindi aggiunto: «Il falò del 6 gennaio è una tradizione importante per Verona. E da questa tradizione siamo partiti, per rinnovarla, utilizzando un linguaggio contemporaneo. Con un punto fermo: il rispetto per l’ambiente e per la persona. Dunque, - ha precisato lo stesso Gianni Ravelli - niente più veri falò, che diffondono nell’aria polveri sottili inquinanti e niente più roghi che bruciano, seppure simbolicamente, delle persone. Ma una grande parete d’acqua su cui viene proiettato un fuoco purificatore, che brucia l’anno vecchio con ciò che non vorremmo più vedere».

Sempre dal Comune di Verona hanno sottolineato che lo studio milanese CastagnaRavelli (Paolo Castagna - Gianni Ravelli), si occupa di illuminazioni scenografiche, installazioni urbane, allestimenti museali e spettacoli, mescolando diversi linguaggi. Ha realizzato progetti a Milano, Roma, Spoleto, Torino, Beirut, Grenoble, Londra, Los Angeles, New York, Tokyo. Fra i progetti più importanti vengono ricordati l’illuminazione interna ed esterna della Nuova Galleria Sabauda di Torino (2015), il Museo multimediale Federico II a Jesi (2017), l’installazione inLUCE, prodotta dal Corriere della Sera in collaborazione con la Scuola di Design del Politecnico e con il Policlinico di Milano (2019) e il progetto di allestimento e illuminazione per la mostra di Marc Quinn HISTORY NOW, durante la Biennale di Venezia 2022. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona avrà il suo falò della befana, ma per la prima volta sarà "sostenibile": «Rispetta la tradizione e tutela l'ambiente»

VeronaSera è in caricamento