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In città si mappa la salute dell'ecosistema urbano con "èVRgreen", Ferrari: «Un passo cruciale verso una Verona più verde»

L'innovativo progetto vede la collaborazione di un’importante rete di associazioni del territorio, oltre che delle università di Verona e Padova. L'assessore alla transizione ecologica: «Contribuiamo alla creazione di un ambiente urbano migliore per le generazioni presenti e future»

«Com’è lo stato di salute dell’ecosistema cittadino? Ci sono isole di calore e dove? E la superficie fogliata è sufficiente?». Senza le risposte a queste domande non è possibile programmare interventi che vadano concretamente a beneficio dell’ecosistema urbano, una vera infrastruttura verde che «deve essere pianificata al pari delle altre». Ne sono convinti a Palazzo Barbieri, tanto che proprio da questi presupposti è nato il progetto "èVRgreen", finanziato da Fondazione Cariverona e che vede insieme appunto il Comune ma anche le università di Verona e Padova per «mappare una serie di indicatori» che, una volta elaborati, forniranno «una fotografia sulla situazione dell’ecosistema cittadino» e saranno inoltre in grado di evidenziare le principali criticità.

«La mappatura - spiega una nota del Comune di Verona - diventa così uno strumento fondamentale per l’amministrazione, chiamata a mettere in campo strategie ed interventi sul fronte ambientale. Un progetto trasversale, perché se è vero che l’imput è della Direzione Ambiente, è altrettanto vero che nessun settore è escluso dagli obiettivi di transizione ecologica che lì Amministrazione sta perseguendo e che si traducono in azioni concrete come ad esempio l’adozione del Piano di Transizione ecologica presentato pochi giorni fa alla città». Si preannuncia dunque un anno di lavoro e di iniziative che vedrà la collaborazione delle numerose associazioni del territorio già in prima linea sulla tutela e valorizzazione dell’ambiente e a cui anche la cittadinanza sarà chiamata a partecipare.

Video ufficio stampa Comune di Verona

Il progetto

In base a quanto è stato spiegato in sede di presentazione del progetto, l'obiettivo principale di questo programma è l'identificazione di nuove aree, sia pubbliche che private, che potranno essere destinate alla creazione di spazi verdi, con particolare attenzione alle zone più colpite dall'effetto "isola di calore", nonché con una peggiore qualità dell’aria. «Ciò che rende questo progetto unico - chiarisce ancora una nota di Palazzo Barbieri - è l'inclusione attiva dei cittadini nel processo decisionale. La progettazione avverrà attraverso una pianificazione urbana condivisa, facilitata dal coinvolgimento capillare della cittadinanza grazie all’aiuto delle associazioni coinvolte. Questa strategia aprirà le porte alla gestione partecipata della comunità, aumentando la coesione e favorendo un diffuso sviluppo sostenibile dell'ambiente urbano».

Il coinvolgimento dell'Università di Padova, di Amia, di Arpav e di numerose associazioni cittadine sottolinea ovviamente l'importanza della collaborazione tra istituzioni accademiche, enti pubblici e organizzazioni della società civile per affrontare le sfide ambientali in modo integrato e con soluzioni innovative. «Un passo cruciale verso una Verona più verde, sostenibile e adattabile ai cambiamenti climatici - ha affermato in merito l’assessore all’ambiente Tommaso Ferrari -. Si contribuisce così alla creazione di un ambiente urbano migliore per le generazioni presenti e future. Lo facciamo mettendo insieme esperienze e competenze che ci daranno le informazioni su cui decidere come intervenire e con quali strategie. Crediamo sia nella trasversalità del progetto così come nella necessità che sia il più partecipato possibile».

Ad intervenire sono stati inoltre Catherine Dezio del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova e Riccardo Greco del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, il quali hanno infine evidenziato: «Questo ambizioso progetto, con l'Università di Verona come capofila, mira a definire un piano dettagliato per la forestazione della città di Verona, finalizzato a fornire nuovi servizi ecosistemici che aumentino vivibilità, coesione sociale, resilienza e resistenza della città ai cambiamenti climatici».

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