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Domenica, 28 Aprile 2024
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Installati dal Consorzio di Bonifica Veronese nuovi sistemi di telecontrollo per distribuire acqua evitando sprechi

«Si è stimato che questo intervento di ammodernamento del sistema di telecontrollo permetterà un risparmio idrico, in termini di volume derivato, del 17,35%», ha specificato il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Alex Vantini

Il Consorzio di Bonifica Veronese ha fatto sapere di essere beneficiario di «un importante contributo concesso dal Ministero delle Politiche Agricole per ammodernare il sistema di telecontrollo e gestione della rete idraulica del distretto irriguo Agro Veronese, nei Comuni di Verona, Sommacampagna, Valeggio sul Mincio, Villafranca, Mozzecane, Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra e San Giovanni Lupatoto, in modo da aumentare l'efficienza nell'uso della risorsa idrica e da mitigare i rischi al verificarsi di eventi siccitosi, purtroppo sempre più frequenti». 

In merito il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, Alex Vantini, ha spiegato: «Gli interventi riguardano l’installazione di sistemi per telecontrollare ed automatizzare i pozzetti a servizio delle reti di distribuzione, nonché l’inserimento di misure di controllo della rete, tra cui misuratori di livello idrometrico e di portata. Questa automazione migliorerà gli aspetti gestionali della rete rendendo possibile il monitoraggio, il controllo, la regolazione automatica da remoto dei principali nodi idraulici che caratterizzano la rete a servizio del bacino servito dal canale Adduttore Principale e dal Canale diramatore Sommacampagna». 

Pozzetto telecontrollato Caselle alimentato pannelli fotovoltaici : foto ufficio stampa Consorzio di Bonifica Veronese (5)

Secondo quanto viene riferito dal Consorzio, con questo intervento, oltre ad efficientare la gestione, verrà anche «garantita la continuità della distribuzione irrigua agli agricoltori e verrà adeguata l’immissione di acqua nella rete alle effettive esigenze, riducendo i volumi transitanti nel sistema». La gestione del servizio irriguo, precisano dal Consorzio di Bonifica Veronese, è infatti «alquanto complessa, perché la portata varia in continuo durante la giornata in funzione di diverse variabili che sono la quantità richiesta, eventuali rotture di tubazioni o canalette, che impongono una temporanea sospensione del servizio in alcuni tratti, e gli eventi meteorici». La quantità di acqua da derivare viene stabilità normalmente «due volte al giorno» e viene «comunicata al centro di controllo al Chievo da otto acquaioli del Consorzio di Bonifica, responsabili dell’irrigazione per la propria area». L’obiettivo che si raggiungerà con l’intervento in corso dovrebbe essere quello di «automatizzare queste richieste di quantità d’acqua attraverso l’uso di dispositivi mobili in dotazione agli acquaioli stessi». 

Il direttore generale del Consorzio di Bonifica Veronese, Luca Antonini, ha precisato: «Il sistema una volta ricevuto il dato della portata necessaria, in funzione delle richieste immesse dagli acquaioli, prevederà in automatico un piano di aperture e chiusure dei diversi manufatti dislocati lungo il Canale Principale per fare in modo che la portata distribuita attraverso il diramatore Sommacampagna e la Turbina del Chievo sia esattamente quella richiesta e necessaria». In base a quanto si apprende, l'accesso al sistema è previsto mediante «web browser utilizzando la tecnologia HTML5 ed il software impiegato garantirà una gestione dei dati in real-time». Inoltre, il nuovo sistema consentirebbe anche «una gestione degli allarmi mediante l’analisi dei dati storici archiviati nei database». In base a ciò che riporta una nota del Consorzio di Bonifica Veronese, l’importo complessivo dei lavori «ammonta a 494.789,54 euro che sono interamente finanziati dal bando Ministeriale».

«Sulla base delle simulazioni eseguite - ha concluso il presidente Vantini - si è stimato che questo intervento di ammodernamento del sistema di telecontrollo permetterà un risparmio idrico, in termini di volume derivato, del 17,35%, e quindi superiore di ben il 7,35% rispetto al minimo richiesto dal bando Ministeriale di assegnazione dei fondi, che chiedeva di ottenere un risparmio del 10%. Inoltre, nei siti dove non è presente connessione elettrica si è scelto di effettuare installazioni alimentate da un pannello fotovoltaico dedicato, utilizzando quindi energia rinnovabile».

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