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Sun Oil, fine del sequestro. Stabilimento di Sona in custodia ai proprietari

Dal 2007 è stato il Comune ad occuparsene, spendendo circa 70mila euro ogni anno per la manutenzione di un impianto che contiene ancora 31mila metri cubi di rifiuti anche liquidi e pericolosi

È sopraggiunta la prescrizione per l'imputato Gianni Camillo Savoia, condannato in due gradi di giudizio per la gestione abusiva dei rifiuti all'interno dello stabilimento della Sun Oil, in via Molinara a Sona. Per Savoia, dunque, il reato e prescritto e la prima conseguenza di questo fatto l'ha descritta Federica Valbusa su L'Arena: lo stabilimento è stato dissequestrato. Questo significa che la custodia dell'area non è più a carico del Comune di Sona, ma della società svizzera che ne detiene la proprietà e che ha affidato proprio a Savoia la liquidazione.

Il sequestro della Sun Oil era scattato nel 2006 e dal 2007 sono state le amministrazioni comunali ad occuparsene, spendendo circa settantamila euro ogni anno per la manutenzione di un impianto che contiene ancora trentunomila metri cubi di rifiuti anche liquidi e pericolosi. Il rischio è che questi rifiuti possano sversarsi, andando ad inquinare una falda acquifera sottostante. Un rischio diventato ancora più concreto, dopo un furto di rame che qualche mese fa ha danneggiato l'impianto elettrico principale

Il sindaco di Sona Gianluigi Mazzi, al quotidiano locale, ha confermato che ora lui non ha più una responsabilità diretta per la custodia dell'impianto Sun Oil, ma ha già scritto una lettera alla proprietà chiedendo che i rifiuti siano smaltiti con la massima urgenza e che l'area venga bonificata.

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