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Discarica di Ca' Filissine, la bonifica può finalmente prendere il via

Il via libera definitivo è arrivato dalla Corte dei Conti: «Spiace solo che si siano persi almeno un anno e mezzo col solo obiettivo di non far chiudere la partita a Cadura che ci aveva lavorato»

La Corte dei Conti ha dato il via libera definitivo alla procedura per l’affidamento dei lavori di bonifica della discarica di Ca' Filissine a Pescantina. L’opera è stata resa possibile dal lavoro del Partito democratico, dell’allora sindaco Luigi Cadura e di tutta la sua giunta e dei parlamentari locali Alessia Rotta e Diego Zardini durante i governi Renzi e Gentiloni il cui ministero dell’Ambiente ha stanziato 65 milioni di euro.

«Non intendiamo mettere cappelli o rivendicare meriti - afferma Zardini - oggi è solo un bel giorno per Pescantina e per i suoi abitanti. Ricordo le varie porte in faccia ricevute quando chiedevamo le risorse per Pescantina allo Stato, quando la legge prevedeva che a metterle fosse la Regione, ricordo la determinazione con cui non ci siamo scoraggiati anche grazie al pungolo della squadra del sindaco Cadura. Non posso scordare nemmeno i bastoni tra le ruote di chi diceva che mentivamo e che i soldi non esistevano. Nonostante anni di velenose bugie, alla attuale amministrazione comunale va comunque riconosciuto di essersi precipitata a ritirare l’assegno. Spiace solo che si siano persi almeno un anno e mezzo col solo obiettivo di non far chiudere la partita a Cadura che ci aveva lavorato».

«Il primo dovere dell’attuale sindaco dovrebbe essere l’onestà intellettuale - sottolinea Alessia Rotta -. L’amministrazione in carica nulla hanno fatto se non raccogliere il lavoro svolto da altri. Non si è relazionata in alcun modo con i parlamentari e con il governo, come invece il suo predecessore, non ha ottenuto le risorse che ci sono costate notti e mesi di lavoro nei precedenti governi Renzi e Gentiloni, che qualcuno dalle opposizioni negava esistessero. Prova ne è che gli stanziamenti portano le date di due anni fa. Non ha preparato il percorso della convenzione, fatta da noi».
Purtroppo, conclude Rotta, «la Regione ha tergiversato nella firma per ragioni partitiche. Così i cittadini di Pescantina hanno dovuto attendere altri sei mesi. Facile, ma legittimo, sedersi a tavola quando tutto è apparecchiato. Più difficile ammettere i meriti degli altri».

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