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Pfas, a buon punto i lavori per portare acqua pulita nelle zone contaminate

Il commissario all'emergenza Pfas Nicola Dell'Acqua: «Tutte le opere procedono secondo cronoprogramma e siamo nei tempi previsti. Il primo lotto sarà completato entro novembre 2020, mentre il secondo lotto entro la primavera del 2021»

Nicola Dell'Acqua, commissario all'emergenza Pfas in Veneto, ha fatto recentemente il punto della situazione sui cantieri delle opere con cui si porterà acqua pulita nelle aree inquinante, che si trovano nelle province di Vicenza, Verona e Padova. «Gli interventi previsti dal piano commissariale risultano realizzati al 50% del primo lotto, che è quello che ridurrà la maggior parte del problema - ha detto il commissario - Tutte le opere procedono secondo cronoprogramma e siamo nei tempi previsti. I lavori, nel rispetto della pausa invernale che consente interventi limitati, procedono a marce spedite e riprenderanno a ritmo più intenso nei mesi primaverili. Si conferma che il primo lotto dei lavori sarà completato entro novembre 2020, mentre il secondo lotto verrà completato entro la primavera del 2021».

Nello specifico lo stato di avanzamento dei lavori è il seguente - ha proseguito Dell'Acqua - La condotta di collegamento Lonigo-Belfiore e il campo pozzi Bova, attuati da Acque Veronesi: i lavori sono stati consegnati il 30 maggio 2019 e sono in corso di esecuzione. Ad oggi l’avanzamento di posa delle condotte si attesta su circa 8 km sui 18 km di progetto. E per quanto attiene alle nuove opere di captazione, il campo pozzi, a Belfiore è stata superata positivamente la procedura di valutazione di impatto ambientale.
La condotta di collegamento Montecchio-Brendola-Lonigo, ad opera di Veneto Acque: i lavori sono stati consegnati in data 27/01/2020 e sono in corso di esecuzione. L'impresa sta realizzando il campo base principale a Brendola, nei pressi di Via Giolitti. Sono altresì in corso le attività di fornitura e stoccaggio dei materiali per la posa della condotta. I lavori di bonifica bellica sistematica terrestre sono stati già eseguiti dall’ottobre 2019 a dicembre 2019 con esito positivo da parte del Ministero della Difesa. Parallelamente sono state già condotte le verifiche sull’interesse archeologico dei siti coinvolti.
La condotta di collegamento Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, ad opera di AcqueVenete. I lavori per la realizzazione dei 22 km di tubazioni da posare ed il serbatoio di accumulo da 10.000 metri cubi di Montagnana sono in corso di aggiudicazione. Sono state avviate le procedure di esproprio e le attività tecnico amministrative propedeutiche alla consegna dei lavori.
Nuovo pozzo di Recoaro e condotta di collegamento, a cura di ViaAcqua. Sono stati avviati i lavori di posa della condotta, mentre le opere di captazione sono in fase di aggiudicazione. Entro il 2020 le opere saranno concluse.
Si comunica, inoltre, che il 6 febbraio è stata pubblicata l'ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale che formalizza il passaggio al commissario del finanziamento integrativo pari a 23.530.00 euro, 20 milioni per l’annualità 2019 e 3.200.00 per il 2020, destinato a completare gli interventi emergenziali necessari a realizzare la nuova rete acquedottistica nelle aree inquinate da Pfas. L'ordinanza formalizza quando già disposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a novembre 2019. Va ricordato che il Ministero ha disposto il finanziamento integrativo considerando che consentirà di completare l’approvvigionamento idrico alternativo alle fonti contaminate per la totalità del territorio interessato. Il finanziamento complessivo a disposizione del commissario ammonta a 80 milioni di euro.

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