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Amia, lavoratori preoccupati per i buchi di bilancio. Si va verso lo sciopero

Mancano decisioni da parte dei vertici che salvaguardino i posti di lavoro, coprano il deficit e diano nuovo slancio all'azienda. Bertucco: «Dirigenza strapagata che non riesce a presentare un piano industriale»

«Siamo molto preoccupati per la situazione che continua a protrarsi nella gestione del deficit nel bilancio di Amia». A scriverlo sono le segreterie sindacali di Cgil, Cisl e Uil, che stanno seguendo la vicenda dei lavoratori della società controllata del gruppo Agsm e quindi dal Comune di Verona. Ciò che manca per i sindacati è una «risoluzione congiunta che salvaguardasse l'esodo degli ex 15 lavoratori, diventati ora 23, dando luogo ad una condivisione di un percorso volto a risanare l'impresa ponendo le basi per un suo rilancio». In altre parole, servono decisioni da parte dei vertici. Decisioni che salvaguardino i posti di lavoro, coprano i buchi di bilancio e diano nuovo slancio all'azienda. «Senza un imprinting chiaro dalla proprietà, l'azienda non sa che azioni intraprendere se non procedere con l'affidamento in prestito del proprio personale alla capogruppo Agsm», proseguono Cgil, Cisl e Uil, che chiedono una visione più a lungo raggio a chi comanda in Amia.
«La gestione della crisi agendo su economie e razionalizzazioni che ricadano solamente sul personale a noi non stanno assolutamente bene perché prive di quella progettualità necessaria ad aggredire veramente il problema», hanno concluso i sindacati, i quali sono pronti ad incontrare il prefetto, prima di organizzare una protesta da parte dei lavoratori.

Maurizio Alfeo, 240mila euro lordi all'anno; Ennio Cozzolotto 97mila; Marco Gruberio 96mila; Diego Testi 100mila. Con questa dirigenza strapagata, che sul bilancio dell'azienda ha pesato anche nel 2018 per più di mezzo milione di euro, Amia non riesce a presentare un piano industriale che risponda alle legittime richieste di chiarezza dei lavoratori e dei sindacati - ha commentato il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Il tutto dopo aver schiuso l'esercizio 2017 con quasi 360mila euro di buco e avvicinandosi a chiudere l'esercizio 2018 con quasi due milioni di buco. Ma queste persone una coscienza non ce l’hanno? Non sarebbe per loro più dignitoso dimettersi? Lo sciopero che ormai solo il prefetto può fermare è la logica conseguenza di questa incapacità gestionale sulla quale ha pesanti responsabilità anche il Comune.

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