Reddito di cittadinanza, più di 5mila richieste accettate nel Veronese
Il consigliere regionale veronese Stefano Casali, leggendo i dati diffusi dall'Inps, ha giudicato il sussidio del reddito di cittadinanza «un flop»
Un flop clamoroso in Veneto e nell'intero Nordest, una media di 5 domande accolte ogni mille abitanti, contro le 22 al Sud, con punte in Sicilia e Calabria di 40 domande accolte ogni mille abitanti. Una misura che riporta indietro di anni il nostro Paese e che invece di combattere povertà e disoccupazione si è dimostrato l'ennesimo esempio di assistenzialismo alle regioni del meridione. Uno strumento scellerato che ha disincentivato la ricerca del lavoro, premiando molto spesso furbetti, fannulloni, finti disoccupati e che ha aumentato il lavoro nero.
Il consigliere regionale veronese di Centro Destra Veneto Stefano Casali ha commentato i dati Inps sul numero di domande di accesso al reddito di cittadinanza su scala nazionale. Dati che confermano quanto previsto, ovvero che il reddito di cittadinanza è uno strumento che aiuto maggiormente quella parte di Italia dove il lavoro scarseggia, il Sud, mentre nel Nordest l'occupazione è alta e quindi il ricorso a questo strumento è più basso.
In Veneto la media è di 5,6 domande per il reddito di cittadinanza accolte ogni mille abitanti. E il capoluogo di provincia veneto con il maggior numero di richieste accolte è Verona. In città, l'Inps ha riconosciuto il sussidio a più di 2.000 cittadini e il numero supera quota 5.000 se si prende in considerazione l'intera provincia. La percentuale media di cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza a Verona e quasi il doppio di quella regionale. A Verona, infatti, 9,4 cittadini su mille si sono visti accettare la domanda per il reddito di cittadinanza. Una media percentuale non troppo distante dai picchi che si registrano negli altri comuni veronesi. A Ferrara di Monte Baldo, ad esempio, il numero assoluto di richieste accolte è molto basso, ma bassa è anche la popolazione residente e quindi la media risulta la più alta del Veronese: 10,9 richieste accettate ogni mille abitanti.
Non è detto, però, che tutti coloro che hanno diritto al reddito di cittadinanza, poi decidono di ricevere l'assegno. Ci sono anche in provincia di Verona casi di rinuncia perché l'assegno riconosciuto dall'Inps è troppo bassi (circa 20 o 30 euro). E poi c'è l'incognita degli immigrati, le cui richieste sono state spesso rifiutate perché la norma non è chiara sulla documentazione che questi cittadini devono presentare per ottenere il sussidio.
Per Casali, questi numeri testimoniano il flop del reddito di cittadinanza. «Una formula di welfare inspirata al "parassitismo" - conclude il consigliere regionale veronese - Ha provocato e provocherà ancora ingenti danni all'economia italiana. Ha disincentivato, se non azzerato, investimenti, ricerca, formazione, aiuti alle imprese del Mezzogiorno».