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Test molecolari sempre più preziosi, cambiano le indicazioni per il loro utilizzo

La sostenuta circolazione del virus e l'alto numero dei contagi ha reso necessario un uso più razionale di questi tamponi

Ieri, 29 dicembre, il comitato tecnico-scientifico del Veneto ha approvato le nuove indicazioni temporanee per l'utilizzo prioritario dei tamponi molecolari per la ricerca dei positivi al coronavirus. Una decisione presa dopo un'analisi dell'attuale contesto epidemiologico in cui è alta l'incidenza dei contagi. Serve dunque un uso razionale dei test molecolari, i quali sono altamente affidabili ma hanno tempi di elaborazione e di risposta più lunghi rispetto ai tamponi antigenici rapidi. Le modifiche effettuate hanno dunque il duplice scopo di garantire la pronta disponibilità dei test molecolari e di assicurare tempi di risposta congrui.

Le novità sono state trasmesse dal direttore generale della sanità regionale Luciano Flor attraverso una circolare indirizzata a tutte le Ulss, con annessa la richiesta di far circolare rapidamente l'informazione tra medici, pediatri e farmacisti.

La prima indicazione riguarda la conferma attraverso un tampone molecolare di un caso positivi scoperto con un test antigenico. Vista la sostenuta circolazione del virus e l'alta incidenza dei contagi, la conferma non sarà più necessaria. Basterà dunque la positività ad un test rapido per essere riconosciuto come positivo al coronavirus.
Inoltre, i test molecolari saranno utilizzati solo in determinati contesti. Saranno sottoposti a questo genere di tampone i pazienti che vengono ricoverati in ospedale ed eventualmente anche il loro accompagnatore. Tampone molecolare anche per gli ospiti che rientrano o che vengono inseriti in una casa di riposo e per il personale sanitario e socio-sanitario di ospedali ed rsa. Può, infine, essere richiesto il tampone molecolare nel tracciamento dei contatti di positivi a variante Omicron o variante Beta e per i cittadini sintomatici che sono risultati negativi ad una test rapido ma che presentano «un quadro suggestivo per infezione da Sars-Cov-2».

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