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Migranti LGBTI, l'incontro dopo le polemiche: "Un successo, ma ora si torni in Università"

"Confidiamo di poter ritornare all’Università di Verona, - si legge in una nota dei promotori - per proseguire il lavoro di scambio sinergico tra l’accademia e i diversi attori che costruiscono pratiche per difendere i diritti fondamentali delle persone migranti LGBTI"

Dopo tante polemiche, a Verona si è finalmente parlato di migranti perseguitati per il loro orientamento sessuale. L'incontro è avvenuto il 25 maggio a Villa Bernini Buri dove più di 120 persone hanno potuto partecipare all'incontro dal titolo "Protezione internazionale, orientamento sessuale e identità di genere", organizzato quale alternativa al convegno "sospeso e rinviato", su decisione del Rettore Nicola Sartor, inizialmente previsto all’Università di Verona.

«Le organizzatrici e gli organizzatori esprimono grande soddisfazione per la riuscita della giornata, - si legge in una nota ufficiale - per la qualità degli interventi e del dibattito, avvenuto in un clima di scambio libero e democratico. Ringraziano inoltre tutte le persone, i gruppi, le associazioni, istituzioni, locali, nazionali e internazionali, che nell’ultima settimana hanno manifestato sostegno e solidarietà, attraverso comunicati, petizioni, iniziative e prese di posizione decisive».

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Il pubblico presente all'incontro di Villa Buri

Il Rettore dell'Università di Verona, dopo numerose critiche giunte a seguito della sua decisione, ha specificato nei giorni scorsi le motivazioni della scelta, ma ha anche soprattutto fissato una data per il recupero della giornata di studi precedentemente fissata in calendario per lo scorso venerdì presso la facoltà di Giurisprudenza. Il convegno "Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere" è stato infatti riprogrammato in ateneo per il prossimo 21 settembre

«L’interesse e l’adesione che ha suscitato questo evento, - hanno voluto ancora sottolineare i promotori dell'iniziativa - non fa che confermare la rilevanza e la necessità di studiare e dibattere le questioni relative alle migrazioni LGBTI tra specialisti e professionisti del settore, specialmente in un contesto politico in cui forze razziste, xenofobe e omo-bi-transfobiche, reazionarie e fasciste, vorrebbero, al contrario, mettere a tacere. Confidiamo di poter ritornare all’Università di Verona, - si legge ancora nella nota firmata tra gli altri da Arcigay Pianeta Milk, ASGI e Circolo Pink - per proseguire questo lavoro di scambio sinergico tra l’accademia e i diversi attori che quotidianamente costruiscono conoscenza e pratiche per difendere i diritti fondamentali delle persone migranti LGBTI (Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuati ndr)».

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