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Stop al 5G ordinato in una sessantina di comuni veneti, almeno 7 nel Veronese

Difficile capire se l'epidemia di Covid stia influendo anche sulla crescita del fronte delle amministrazioni comunali che vietano l'installazione delle antenne di questa nuova tecnologia

Non è chiaro se l'emergenza Covid abbia influito, ma l'associazione tra il virus e la tecnologia 5G è stata fatta, con conseguenze anche imprevedibili. Come riporta PadovaOggi, sono ormai una sessantina i comuni veneti che hanno emesso degli atti ufficiali per vietare l'installazione di antenne 5G nei loro territori. E l'impressione è che questo gruppo di comuni si allargherà. PadovaOggi, infatti, segnala 4 comuni veronesi che al momento hanno dato lo stop al 5G, ma in realtà questi comuni sono almeno 7: oltre a Villafranca, ci sono Vigasio, Isola della Scala, Trevenzuolo, Sanguinetto, San Bonifacio e Buttapietra.

Alcuni di questi provvedimenti, che possono essere delibere approvate dai consigli comunali ma spesso sono ordinanze dei sindaci, sono stati presi durante la pandemia. Ed è davvero difficile comprendere se dietro a questi atti ufficiali ci sia il sospetto, fatto circolare attraverso i social network, che la diffusione del coronavirus sia stata favorita dal 5G. Un sospetto che è stato subito smentito dalle fonti ufficiali, ma di fronte a paure e pregiudizi anche i fatti più incontrovertibili possono non convincere. 
«Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra l'epidemia di coronavirus e la rete 5G - scrive il Ministero della salute - Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all'esposizione alle tecnologie wireless». E a questo parere si aggiungono le dichiarazioni rilasciate da esponenti del mondo scientifico. Simon Clarke, professore associato di microbiologia cellulare all'University of Reading, ha condotto diversi studi sull'argomento ed ha detto: «Le onde radio coinvolte nel 5G si trovano all'estremità a bassa frequenza dello spettro elettromagnetico. Meno potenti della luce solare, non sono abbastanza potenti da danneggiare le cellule, a differenza delle radiazioni all'estremità di frequenza più alta dello spettro che include i raggi X e i raggi UV». Ed Adam Finn dell'università di Bristol ha aggiunto: «Sarebbe impossibile per il 5G trasmettere il virus. L'attuale epidemia è causata da un virus che si trasmette tra esseri umani. Virus e onde elettromagnetiche, che rendono possibile la comunicazione tra telefoni cellulari e Internet, funzionano diversamente».

È però altrettanto vero che la tecnologia 5G è relativamente nuova e quindi ancora in parte sconosciuta. E su questa incognita si basano la maggior parte degli atti delle amministrazioni locali, le quali attuano il principio di precauzione e quindi continueranno a vietare il 5G fino a quando non sarà certa la non nocività di questa tecnologia. Ma attorno a questa incognita si è anche radunata una popolazione sempre più numerosa ed agguerrita, che vuole fermare il 5G a tutti i costi. Ed è stata probabilmente anche la loro pressione a spingere alcuni sindaci ad adottare provvedimenti anti-5G.

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