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Cittadinanza revocata a Saviano, Feltri contro il Comune di Verona: «Iniziativa volgare»

Il diretto di Libero, prima con un tweet e poi su Adnkrnos, ha attacco la mozione votata dalla maggioranza di Palazzo Barbier. Forti critiche anche dai sindacati, da Italia Viva e da + Europa

«Il comune di Verona dopo aver conferito anni fa la cittadinanza onoraria a Saviano, ora gliela revoca, perché lo scrittore ha criticato la Lega. Una iniziativa volgare. Ciascuno ha il diritto di dire male di chi vuole».
Una critica forte mossa ancora una volta contro la maggioranza di Palazzo Barbieri, finita ancora una volta al centro dell'attenzione nazionale nelle scorse ore per la discutibile decisione di revocare la cittadinanza onoraria di Verona allo scrittore Roberto Saviano, da anni in prima linea nella lotta alla mafia. Le parole di condanna verso la mozione presentata dal consigliere Alberto Zelger (Lega) arriva da un tweet di Vittorio Feltri, direttore di Libero, che su Adnkronos rincara poi la dose: «Danno la cittadinanza e poi la tolgono. Allora quando gliel’hanno data erano cretini. Che senso ha? Gli è stata data e ora se la deve tenere per tutta la vita. Ma ci mancherebbe altro. E’ stato un gesto di simpatia, di apprezzamento. E ora all’improvviso perché uno parla male della Lega, gliela tolgono. Io voglio poter parlare male di tutti senza avere problemi con nessuno. Ci mancherebbe altro. Uno - aggiunge - fa lo scrittore, il giornalista, il commentatore televisivo ed è legittimato a dire quello che vuole di tutti i partiti. Se poi quello che dice non ti piace, pazienza. Puoi sempre cambiare canale o voltare pagina. Non capisco queste forme di ribellione stupide. Non ho una spiccata simpatia per Saviano ma se lo incontro lo saluto. Non è che gli sputo in faccia. Ma che stiamo scherzando?». 

Anche Cisl, Cgil e Uil Verona si sono accodate alle critiche per una mozione di cui francamente non si sentiva la necessità: «Il voto espresso a maggioranza con il quale il Consiglio Comunale di Verona revoca la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, ferisce profondamente tutti quei cittadini, non solo veronesi, impegnati personalmente o nell’associazionismo democratico a sostegno delle istituzioni democratiche nella lotta alla criminalità organizzata.
A questa maggioranza, a questa Giunta, poco importano i segnali che vedono anche la nostra città essere oggetto non solo di attenzioni, ma anche di conclamate presenze facenti riferimento a cosche impegnate in affari illeciti e criminali che minacciano la normale vita civile ed economica.
Riteniamo irresponsabile aver colpito con questa scelta una delle figure simbolo di questa lotta, punto di riferimento di molti giovani, figura certo spigolosa ma altrettanto franca e schietta, forse troppo scomoda per quella parte della politica che tende ancora a sottovalutare, addirittura negare la presenza mafiosa e criminale nella nostra città, a nulla valgono i proclami, gli impegni scritti solo sulla carta, quando poi le scelte concrete indicano l’esatto contrario.
Vogliamo per questo manifestare il nostro disappunto sulla decisione del Consiglio Comunale ed esprimere a Roberto Saviano la nostra solidale vicinanza.
Inoltre, confermiamo il nostro concreto impegno a sostegno delle iniziative utili a promuovere la “cultura della legalità” e il contrasto della criminalità organizzata, per cambiare le scelte sbagliate della politica anche in questo caso poco lungimiranti».

«Siamo in una situazione difficile, di una città bloccata a livello di crescita e di sviluppo. La peggiore del Veneto, con un sistema sanitario in forte affanno, con medici che ogni giorno denunciano carenze e difficoltà di ogni genere. In uno scenario tragico come questo, l'amministrazione comunale decide che è una priorità assoluta togliere la cittadinanza onoraria a Saviano per le sue opinioni scomode, ma legittime». A dirlo l'Onorevole Davide BendinelliValeria Pernice, coordinatrice Italia Viva Verona. 
«Le motivazioni stesse poste da Zegler a fondamento della mozione, oltre ad essere un assurdo pretesto rispetto alla lesa maestà al "Capitano" Salvini, sono addirittura un attacco alla libertà di pensiero, al diritto di espressione. Tutto ciò è l’ennesimo esempio di pochezza morale e politica dell’amministrazione Sboarina che, a ridosso del Natale, non riesce a partorire nulla di meglio che questo misero atto. Ci dispiace per Verona».

«La revoca della cittadinanza a Saviano perché ha osato criticare Salvini è una offesa a tutta Verona e a tutto il Veneto. La città è ostaggio di una cultura politica fascio-leghista che censura chi critica la Lega ma è accondiscendente verso chi, negli ambienti dell'estrema destra, sfascia la città per criticare le misure anti covid. Per storia, cultura e sviluppo economico e sociale Verona dovrebbe invece essere simbolo di una città aperta ed inclusiva. L'opposto di quello che questa giunta rappresenta». Lo dichiarano Giorgio Pasetto coordinatore di +Europa Verona e Anna Lisa Nalin, componente della segreteria di +Europa e portavoce regionale in Veneto.

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