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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Peschiera del Garda

Ciclovia del Garda, Bigon: «Costi destinati a triplicare. È tutto da rimodulare»

La consigliera regionale del PD all'incontro del Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda, in cui sono stati presentati e criticati i progetti dell'opera. «Voci da ascoltare. Su questo tema hanno dedicato interesse, tempo e passione»

Un'opera non necessaria, o almeno non così come è stata progettata. La ciclovia del Garda, ovvero la pista ciclabile ad anello attorno al Lago di Garda, è un'opera da fermare per il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda. Sabato scorso, 13 gennaio, il raggruppamento di associazioni gardesane ha organizzato a Salò, nel Bresciano, un incontro-dibattito sulla ciclovia, presentando i progetti e discutendone le criticità.

Criticità che sarebbero tali da dover bloccare l'opera per rimodularla se proprio la si vuole realizzare. Per il coordinamento, infatti, la ciclovia ha un alto impatto paesaggistico e ambientale e non è sicura né per i ciclisti né per il rischio idrogeologico dei territori in cui verrebbe costruita. Inoltre, a causa dell'aumento del prezzo delle materie prime, l'opera è diventata molto costosa ed economicamente non sostenibile.

Critiche che sono state fatte proprie anche dalla consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, la quale sabato scorso ha partecipato all'incontro di Salò ed ha commentato: «Il progetto della ciclovia del Garda può essere accattivante ma non a queste condizioni. I 344 milioni previsti inizialmente nel 2017 per tutto l’anello di circa 144 chilometri sono destinati almeno a triplicare a causa dell’aumento dei costi e per la necessità di costruire ulteriori barriere paramassi, gallerie artificiali e per mettere in sicurezza le pareti rocciose. E le opere di manutenzione, ingenti e proiettate nel tempo, non sono ancora state quantificate. È necessario ripensare e rimodulare il tutto, tenendo conto di ciò che dicono i territori interessati e le associazioni, a partire da quelle ambientaliste che su questo tema hanno dedicato interesse, tempo e passione. Le proposte alternative ci sono, improntate sulla sostenibilità ambientale ed economica, sull'intermodalità attraverso l'utilizzo del trasporto su acqua, con criteri di sicurezza e gestione intelligente dei flussi turistici per valorizzare la cultura del territorio e promuovere un turismo lento e sostenibile. Porterò dunque sul tavolo della Regione queste posizioni, che vanno ascoltate in nome della tutela dei territori».

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