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"Ci sto? Affare fatica!", torna a Verona il progetto per i giovani voluto dal compianto Stefano Bertacco

Dalla manutenzione dei parchi gioco, alla sistemazione di cortili, aree verdi, panchine e cancellate, tante le attività che gli adolescenti veronesi intraprenderanno anche quest'estate nell'ambito di un progetto di formazione sociale, cittadinanza attiva e cura del "bene comune"

Tornano le magliette rosse, quelle degli adolescenti che dal 14 giugno al 30 luglio 2021 saranno impegnati in una quarantina di "mini cantieri" in città. Dalla manutenzione dei parchi gioco, alla sistemazione di cortili, aree verdi, panchine e cancellate, il progetto "Ci sto? Affare fatica" avviato dal compianto assessore Stefano Bertacco torna per la terza estate consecutiva. A Verona ma anche in altri 15 Comuni della provincia, i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni saranno coinvolti in attività di volontariato, cittadinanza attiva e cura del bene comune.

Suddivisi in squadre da 10 e seguiti dai tutor delle cooperative Energie Sociali, L’Albero e Aretè. Un’iniziativa supportata anche attraverso lo strumento del Patto di sussidiarietà che vede protagoniste tutte le otto Circoscrizioni e diverse associazioni, che lavorano insieme per l'individuazione di beni comuni della città. Ogni adolescente partecipante riceverà i ‘buoni fatica’ del valore di 50 euro settimanali da spendere nei negozi convenzionati oppure, novità di quest’anno, i ‘crediti’ Pcto – Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, previsti dal curriculum scolastico.

Dalle ore 12 di mercoledì 19 maggio saranno aperte le iscrizioni sul sito www.cistoaffarefatica.it, sono 450 i posti disponibili a Verona e altri 500 nel resto del territorio provinciale. Il progetto, che ha il sostegno di Fondazione Cariverona e Calzedonia, si è allargato a macchia d’olio e oggi vede coinvolti i Comuni di San Giovanni Lupatoto, Villafranca, Buttapietra, Castel D'Azzano, San Bonifacio, Vigasio, Cerea, Legnago, Isola della Scala, San Martino, San Pietro di Morubio, Villa Bartolomea, Casaleone, Mozzecane e Gazzo Veronese. Preziosa anche la collaborazione di Amia, che fornirà le attrezzature e i materiali, così come del Nucleo di Protezione Civile di Verona che formerà i tutor su sicurezza, pronto soccorso e misure antiCovid. L’anno scorso in tutta la provincia erano stati 751 gli adolescenti partecipanti, per un totale di 75 squadre di ragazze e ragazzi e 16.520 ore di cura dei beni comuni.

L’avvio del progetto per l’estate 2021 è stato presentato direttamente sulla scalinata di Palazzo Barbieri. Erano presenti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare, il direttore generale di Fondazione Cariverona Giacomo Marino e i rappresentanti dei Comuni coinvolti, tra cui Attilio Gastaldello sindaco di San Giovanni Lupatoto. Oltre ai referenti delle cooperative: Cristiano Bolzoni per Energie Sociali, Francesco Righetti de L’Albero e Francesca Gambini di Aretè. «Questo è uno dei tanti segni tangibili lasciati dall’assessore Bertacco, aveva piantato un seme che oggi sta dando veramente tanti frutti preziosi – ha detto Sboarina -. Nei prossimi mesi vedremo i nostri ragazzi impegnati per la città e la loro comunità, un modo per renderli protagonisti della cura del bene pubblico. A maggior ragione quest’anno, l’iniziativa assume un valore ancor più importante. Abbiamo visto negli ultimi mesi l’aggravarsi di tante problematiche giovanili, oggi impegnare gli adolescenti in percorsi positivi e concreti deve essere una priorità. Riconoscendo loro il merito di darsi da fare per il territorio in cui vivono».

«Sensibilizziamo così i ragazzi all’amore, alla cura e alla consapevolezza per tutto ciò che è di tutti, della comunità – ha aggiunto Maellare -. Siamo entusiasti di vedere che la rete di Comuni aderenti si allarga di anno in anno e quindi aumenta di conseguenza anche la disponibilità dei posti. E il coinvolgimento di tutto il territorio per offrire ai giovani un’esperienza formativa efficace, che concretizzi anche interventi utili per migliorare tanti spazi verdi e aree pubbliche». Il direttore generale di Fondazione Cariverona Giacomo Marino ha poi concluso: «Un progetto che permette la diffusione di buone pratiche e che ha un impatto importante sui ragazzi, motivandoli a darsi da fare, concretizzando il concetto di educazione civica. I giovani diventano così responsabili della cosa pubblica. Ecco perché abbiamo rinnovato il sostegno all’iniziativa che nel biennio 2019-2020 ha coinvolto, nelle province di Verona, Vicenza e Ancona circa 4 mila giovani».

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