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Carcere di Montorio, Bigon: «Troppi suicidi, incrementare personale sanitario e attività lavorative»

«Montorio è in stato di fortissimo stress per l’elevato numero di detenuti, ben 552 a fronte di solo 335 posti disponibili, con un preoccupante sovraffollamento del 165%», spiega l'esponente dem, che ha annunciato una mozione sul tema

«Ho avuto modo di visitare nuovamente il carcere di Montorio, al centro delle recenti e drammatiche cronache legate ai cinque suicidi che si sono verificati nella casa circondariale tra il novembre e il febbraio scorsi. Nel confronto con la direttrice, il responsabile della medicina e lo psichiatra, è emerso un quadro rispetto al quale è necessario che il Consiglio regionale assuma una posizione unanime per spingere Regione e Governo ad assumere le doverose misure per scongiurare una scia di morte e sofferenze dei detenuti che sono inaccettabili per un Paese civile».
Così la consigliera regionale del Partito Democratico veneto, Anna Maria Bigon, annuncia la presentazione di una mozione sulla situazione in cui versa il carcere veronese.

«Montorio è in stato di fortissimo stress per l’elevato numero di detenuti, ben 552 a fronte di solo 335 posti disponibili, con un preoccupante sovraffollamento del 165%. Contemporaneamente, a fronte di questi numeri, si assiste ad una carenza del personale sanitario e, come rilevato anche dal portavoce nazionale della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, di figure di ascolto e mediazione. Ho presentato al proposito una richiesta di accesso agli atti per un raffronto tra pianta organica prevista ed effettiva presenza numerica degli operatori».

Nel testo della mozione Bigon ricorda inoltre inoltre che «il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Verona lamenta che nell’istituto penitenziario veronese l’attività lavorativa e formativa risulta essere carente e svolta da un numero esiguo di detenuti». Secondo l'esponente dem «questa carenza impatta in maniera determinante sulla vita quotidiana dei carcerati i quali, in assenza di attività lavorative, trascorrono la propria reclusione in uno stato di alienazione».

La mozione quindi fissa una serie di impegni per la Giunta regionale: «Promuovere la digitalizzazione del sistema informatico sanitario, al fine di diminuire il carico di lavoro burocratico e garantire l’accesso aggiornato alle situazioni cliniche dei detenuti in tempi ridotti; incrementare il personale sanitario, in particolare il numero di psichiatri, psicologi, infermieri e medici; individuare le soluzioni per garantire un incremento della possibilità di accesso all’attività lavorativa da parte dei detenuti».

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