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Cannabis light "forse" pericolosa, Pasetto non ci sta: "Allora anche il prezzemolo è droga"

Il presidente di Area Liberal, da sempre sostenitore della legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico e non solo, si scaglia contro la recente pronuncia del Css che non esclude la pericolosità della cannabis light: "Chi ci protegge dagli effetti dell’alcol e del tabacco?"

«Considerare la cannabis light (leggera) fuorilegge è come considerare il prezzemolo una droga» così interviene il Presidente di Area Liberal Giorgio Pasetto che da anni tra le sue battaglie per il liberismo e diritti civili vi ha inserito anche quella per la legalizzazione della cannabis. 

«Non può essere esclusa la pericolosità della "cannabis light"». Questo invece il parere recentemente espresso dal Consiglio superiore di Sanità (Css), organo di consulenza tecnico scientifica del Ministro della salute, interrogato sul tema proprio dal Ministero guidato oggi da Giulia Grillo, in riferimento ai «prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa», venduti nei cosiddetti "canapa shop" oramai diffusisi in tutta Italia. Il Css, inoltre, ha raccomandato che «siano attivate nell'interesse della salute individuale e pubblica misure atte a non consentire la libera vendita».

Di tutt'altra opinione il veronese Giorgio Pasetto Presidente di Area Liberal che sulla questione ha voluto per l'occasione ribadire con determinazione le sue convinzioni: «Le forze conservatrici presenti nel nostro Paese continuano a limitare le libertà personali utilizzando l’ideologia e la morale come elementi pregiudiziali per influenzare anche scelte che invece appartengono ai campi della scienza e della medicina, che purtroppo vengono spesso strumentalizzate a scopi politici. Il Consiglio Superiore della Sanità non escluderebbe che il THC (tetracannabinolo), principio attivo della cannabis, possa essere pericoloso sulle categorie di persone più fragili. Mi chiedo - spiega con una provocazione l'ex consigliere comunale veronese Giorgio Pasetto - chi allora protegge queste stesse persone dagli effetti dell’alcol e del tabacco? Nessuno visto che nonostante sia chiaro il rischio di provate dipendenze addirittura lo Stato italiano, come la maggior parte degli Stati nel mondo, lucrano sui giro di affari miliardari provenienti dalla commercializzazione sia degli alcolici che dei tabacchi».

«Tra l’altro la pronuncia del CSS suona come chiudere il cancello quando i buoi sono già scappati. I numeri in Italia parlano chiaro, - insiste ancora il Presidente di Area Liberal Giorgio Pasetto - esistono già un migliaio di punti vendita per un giro di affari di circa 40 milioni di euro. Anche a Verona ci sono almeno 3 negozi piuttosto gettonati, oltre a diverse tabaccherie che propongono cannabis light esposta in vetrine».

«Ora la parola passa all’Avvocatura dello Stato. Questo non mi fa ben sperare visto il vento ideologico conservatore, proibizionista ed intollerante che si sta respirando nel nostro Paese soprattutto dopo le elezioni di giugno con l’ascesa dei gialli-verdi a sfondo nero. Da Radicale e come Presidente di Area Liberal - conclude quindi Pasetto - ribadisco la necessità di legalizzare la cannabis così come è già avvenuto con quella a scopo terapeutico. Oltretutto si riuscirebbe anche ad infliggere dei duri colpi al mercato nero e agli esorbitanti guadagni da parte della della criminalità».

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