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Ca' del Bue, piace la rivoluzione green ma "è ora di andare oltre ai titoli"

Anche le opposizioni veronesi guardano con favore all'idea, ma chiedono vengano illustrati i dettagli del progetto per valutarne la sostenibilità e che venga aperto un tavolo con i residenti della zona

Piace a tutti l'idea di una Ca' del Bue più "verde", lanciata da Michele Croce in occasione della presentazione del piano industriale 2018-2021 di Agsm, anche agli oppositori dell'attuale maggioranza, che guardano con favore ad una svolta più rispettosa della natura del discusso impianto veronese. 
Memori però degli annunci delle passate amministrazioni comunali, i componenti del gruppo consiliare comunale del Partito Democratico di Verona Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, chiedono all'azienda partecipata scaligera di non fermarsi alle semplici parole e di fornire maggiori dettagli sul progetto. 

Come gruppo consiliare del Partito Democratico siamo i primi a tifare per una soluzione green alla necessaria riconversione di Cà del Bue, diciamo tuttavia che è ora di andare oltre ai titoli e cominciare a parlare di numeri e impatti - hanno detto i Democratici -. L’annuncio di Agsm di oggi ricalca sostanzialmente quello già fatto dalla passata amministrazione nell’agosto 2016, che a sua volta ne ricalcava uno precedente e così a ritroso fino a risalire alla consapevolezza della insostenibilità del progetto di inceneritore a Cà del Bue.
Allora, se Agsm ha finalmente un progetto o una bozza di riconversione, venga a presentarlo in commissione consiliare. Al di là degli slogan, ci interessa capire quante tonnellate di rifiuti o di fanghi verrebbero convogliate a Cà del Bue e se sono rifiuti solo urbani o anche rifiuti e fanghi industriali. Fondamentale, al fine della sostenibilità del progetto è inoltre sapere quanto traffico pesante sarebbe previsto da e per l’impianto
Se poi lo scopo dichiarato è alimentare i bus Atv, è importante capire se i mezzi andrebbero a rifornirsi direttamente a Cà del Bue oppure se è prevista la realizzazione di un metanodotto fino a Basso Acquar dove, lo ricordiamo, c’è il punto di distribuzione del gas per autotrazione dei mezzi pubblici cittadini.
Tutti “particolari” che possono fare la differenza tra un progetto condivisibile e sostenibile e l’ennesima proposta raffazzonata utile soltanto ad accendere i riflettori sul presidente e la giunta di turno.

Soddisfatto dell'annuncio di Agsm anche Tommaso Ferrari, esponente di Verona Civica, che chiede di non tralasciare le esigenze dei residenti della zona nella realizzazione del progetto. 

La svolta green annunciata dai vertici di Agsm non può che farci piacere, soprattutto perché, finalmente, come avevamo suggerito a più riprese in passato, viene affrontato il capitolo sempre rimandato di Ca'del Bue. Per produrre biometano non si ricorrerà solo ai fanghi ma anche alla forsu (frazione umida dei rifiuti) il che è positivo perché si tocca il tema del trattamento postumo spesso tralasciato. Il momento è dei migliori visto il nuovo decreto che regola gli incentivi per il biometano: un'occasione più unica che rara. Il sistema incentivante (con un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro) tocca tutti i nuovi impianti per la produzione di biometano e biocarburanti (ottenuti da rifiuti, residui agricoli e alghe) ma anche quelli esistenti riconvertiti che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Il progetto è assolutamente giusto ma in parte impattante, quindi è necessario che Agsm lavori anche su adeguate opere di mitigazione, non sottraendosi ad un dialogo con il quartiere ma aprendo un tavolo con i residenti che, a ragione, potrebbero essere turbati dagli odori dell’impianto. 

Interessata a sua volta dal progetto, anche l'amministrazione comunale di San Martino Buon Albergo, guidata dal sindaco Franco De Santi, sostiene la "rivoluzione green" prospettata da Agsm. 

Apprendiamo con soddisfazione la nuova posizione di Agsm. Questa svolta è stata sempre auspicata dalla nostra amministrazione comunale e invocata a gran voce quando l’inceneritore era ad un passo dalla riattivazione. Negli anni i Comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio si sono fatti valere nei tavoli istituzionali e oggi raccogliamo i frutti di questa lunga battaglia.

Nei prossimi giorni inoltre il primo cittadino incontrerà il presidente di Agsm Michele Croce, per un confronto sul futuro dell’impianto.

La posizione espressa da Croce, che da subito si è reso disponibile in un clima molto collaborativo, va in parallelo con la nostra idea di sviluppo. È una buona notizia per il territorio, la riconversione di siti industriali in ottica green va quindi sostenuta. Di questi aspetti discuteremo con Croce in occasione del nostro prossimo incontro. Con la posizione che abbiamo sempre espresso contro l’inceneritore c’era l’esigenza primaria di tutelare la salute e l’ambiente, ma anche di condurre una battaglia etica e culturale, finalizzata ad evitare che venisse bruciata una risorsa importante come il rifiuto. All’inceneritore abbiamo nel tempo contrapposto il progetto del Polo Ambientale Integrato, per migliorare ulteriormente la differenziazione dei rifiuti e ridurre sempre di più il loro conferimento negli inceneritori e nelle discariche. Con questo obiettivo abbiamo richiesto e ottenuto che venisse presa in considerazione la riconversione del sito di Ca’ del Bue, come sta avvenendo oggi con il nuovo piano di Agsm.

Franco De Santi infine ha ricordato il grande impegno in questo ambito dell’ex sindaco Valerio Avesani.

Sempre in prima linea nel coinvolgere gli altri primi cittadini e nel sensibilizzare i rappresentanti delle istituzioni. Questo risultato è anche una sua vittoria, per la dedizione che ha sempre dimostrato nei confronti di questa causa. Abbiamo documentato con i fatti, e numeri alla mano, che l’inceneritore non doveva essere riattivato e che era necessario guardare alle innovazioni in questo ambito. I rifiuti sono un bene da riutilizzare e bruciarli sarebbe stato un pericoloso ritorno al passato. Occorre invece guardare al futuro e alle nuove tecnologie. Non abbiamo mai smesso di fare sentire la nostra voce e oggi questi sforzi vengono finalmente ripagati dalla scelta di Agsm, che è positiva per il futuro del nostro territorio.

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