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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità

Incontri con studenti e cittadini a Verona ed in provincia per prevenire bullismo e cyberbullismo

In città e provincia si sono svolte alcune iniziative legate a questi temi, per informare e prendere coscienza in merito anche ad un utilizzo più consapevole di internet

Nella 2D di una scuola media ci sono Tommaso, un po’ sovrappeso rispetto gli standard imposti da social e tv; c’è Giulia, presa di mira perché le piace studiare; c’è anche Paolo, bersaglio di battutine e prese in giro perché ha due mamme.
Tommaso, Giulia e Paolo potrebbero essere i nostri figli, i nostri nipoti o i compagni di classe dei nostri ragazzi. Vittime, loro malgrado, di episodi di bullismo da parte di compagni sprezzanti dell’importanza del rispetto, dell’ascolto e del dialogo, valori fondanti di ogni comunità, dalla scuola, al quartiere, dal luogo di lavoro a quello di divertimento.

Come insegnare l’importanza di questi valori ai più piccoli, affinchè si facciano gli anticorpi non solo contro gli autori di episodi di bullismo, ma anche contro l’indifferenza di coloro che sanno e non dicono, quegli spettatori passivi che nel nuovo libro di Giampaolo Trevisi vengono chiamati gli "struzzi".
Si chiama "Mannaggia agli struzzi" l’ultimo lavoro editoriale del direttore della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Peschiera del Garda, una storia che racconta le dinamiche in una scuola secondaria di secondo grado tra episodi, non gravi, di bullismo e cyberbullismo, reazioni delle vittime e l’indifferenza di buona parte dei compagni.

Il libro ha iniziato mercoledì, in occasione della giornata contro il bullismo, il suo tour nelle scuole. Grazie al sostegno del Comune di Verona, il volume potrà infatti essere acquistato dagli istituti scolastici per diventare momento concreto di sensibilizzazione, riflessione e confronto. Una decina le scuole che da qui a fine maggio incontreranno l’autore Trevisi e l’assessora alle Politiche Educative Elisa La Paglia, replicando l’esperienza delle scuole Pacinotti di Borgo Milano, dove un centinaio di studenti hanno ascoltato le storie di Chicco e compagni prima di dare voce alle proprie domande. Una tra tutte, da parte di un’alunna di quinta elementare: "ma cosa ci guadagnano i bulli a fare i bulli?".

«Ben vengano domande come queste, vuol dire che i nostri bambini si interrogano su ciò che accade intorno a loro e riconoscono ciò che è buono da ciò che non lo è - afferma l’assessora alle Politiche educative Elisa La Paglia -. Crediamo che sia fondamentale sensibilizzare i bambini su alcune tematiche come il bullismo e il cyberbullismo, lo facciamo coinvolgendo tutta la comunità educante con progetti e iniziative di vario tipo. Il sostegno alla diffusione del libro di Giampaolo Trevisi nelle scuole cittadine va in questa direzione, l’obiettivo è che i nostri ragazzi e ragazze si creino gli anticorpi contro fenomeni di questi tipo ma anche contro l’indifferenza».

«Il libro racconta storie di bullismo in una scuola media - spiega Trevisi -. Pur non essendo episodi gravi, fanno star male chi li subisce. E proprio da questi episodi la professoressa protagonista della storia prenderà spunto per insegnare la vita ai suoi alunni. Il messaggio è che tutti insieme dobbiamo cercare di diminuire gli "struzzi" e lottare insieme contro l’indifferenza. Perciò è fondamentale il lavoro di prevenzione e diffusione di una cultura diversa, che deve cominciare nelle case e proseguire nelle scuole e nei luoghi di incontro e socializzazione».

La vendita del libro, edito da Cierra, supporta il Fondo Marco Valerio per i figli dei dipendenti della Polizia di Stato affetti da gravi patologie.

«Ringrazio Gianpaolo a nome del Questore e di tutta la Polizia di Stato veronese per testimoniare, ancora una volta, che essere poliziotto non conosce "turno di servizio", ma significa vestire la nostra giubba blu anche quando materialmente non la si indossa» spiega la portavoce della polizia di Stato della provincia di Verona Elisabetta Accardo, mercoledì in conferenza in rappresentanza del Questore Roberto Massucci.
«Come ha preannunciato lui stesso, il ricavato delle vendite delle copie del libro sarà devoluto al Piano "Marco Valerio", istituito negli anni ’60 con la nascita del Fondo Assistenza per il personale della Polizia di Stato, rivolto ai figli dei dipendenti ed ex dipendenti della polizia di Stato, minori degli anni 18, affetti da patologie ad andamento cronico. Rappresenta una tra le più importanti e sentite iniziative tramite le quali, ogni anno, l'Amministrazione comunale cerca di rendere concreta la sua vicinanza ai poliziotti che scelgono di indossare ogni giorno la divisa al servizio della gente, ma che, prima di tutto, sono persone che, spesso, insieme alle loro famiglie, combattono una battaglia. "Mannaggia agli struzzi" è un libro che racconta storie di "valori", quei valori che la polizia di Stato, nelle scuole, si impegna quotidianamente a trasmettere ai giovani affinché imparino a prendersi cura degli altri. È nostro dovere in primis insegnare loro la cultura del rispetto, affinché comprendano le conseguenze delle loro azioni: ciò – prima ancora che a livello giuridico – nell’acquisizione della consapevolezza di quanto, a volte senza rendersene conto, si possa fare del male agli altri. Tutto questo, ovviamente, va di pari passo con l’attività che la Polizia di Stato mette in campo ogni giorno per garantire il massimo rigore nell’applicazione della legislazione in materia».

Carabinieri e prevenzione

Ma su questo tema non lavorano, in termini di prevenzione, solamente la polizia di Stato e il Comune di Verona. 
In occasione della giornata mondiale della sicurezza in rete, il "Safer Internet Day", alle 20.45 di martedì 6 febbraio i carabinieri della Compagnia di San Bonifacio hanno tenuto un incontro presso la biblioteca comunale di Tregnago, rivolto a sensibilizzare la cittadinanza sui problemi emergenti e sulle preoccupazioni attuali legate alla sicurezza in rete. Nel corso dell'evento sono stati affrontati diversi argomenti, dalle truffe online al cyberbullismo, all’uso consapevole dei social network. Il web non è più solo un mezzo, ma uno spazio abitato quotidianamente da milioni di persone, motivo per cui è fondamentale avere un’educazione digitale e conoscere cosa significa essere "cittadini digitali".
Sempre martedì, oltre 40 alunni della classe 5a della scuola primaria "G. Sandri" di San Bonifacio, accompagnati dai loro insegnanti, sono stati accolti dai carabinieri per una visita alla caserma. L’iniziativa è inquadrata in un più ampio progetto promosso dall’Arma per diffondere il messaggio di vicinanza e di cultura della legalità, stimolando l’interesse e le curiosità degli studenti di tutte le classi di vari ordini e gradi. Nel corso della visita guidata tra i vari uffici e reparti della sede, sono stati illustrati agli studenti la struttura ed i compiti dell’Arma dei Carabinieri al servizio delle comunità e dei cittadini. I bambini hanno potuto visitare alcuni locali della caserma, tra cui gli uffici della stazione e della centrale operativa e toccare con mano i veicoli in uso e gli equipaggiamenti in dotazione.
Mercoledì mattina invece i ilitari hanno incontrato 80 studenti della scuola secondaria di primo grado "Benedetto dal Bene" di Soave. Durante l’incontro, partendo dal concetto di "legalità", inteso come rispetto delle regole, sono stati poi affrontati i temi più delicati quali il bullismo, l’uso consapevole dei "social" e quindi il cyberbullismo, spiegando l’importanza di prevenire certi comportamenti scorretti a volte sottovalutati dai giovani.

L'incontro dei carabinieri a San Bonifacio-2

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