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Chi è il bullo? I carabinieri di Sommacampagna lo spiegano agli studenti

Doppio incontro per il comandante dei carabinieri di Sona-Sommacampagna Eddy Boscarato: uno alla scuola elementare Don Milani di Sommacampagna e l'altro alla Anna Frank di Lugagnano

La classe 3D della scuola Anna Frank di Lugagnano ha incontrato il comandante della stazione dei carabinieri di Sona-Sommacampagna Eddy Boscarato nell'ambito di un progetto di prevenzione al bullismo-cyberbullismo e di lotta all'uso di droghe e alcol tra le giovani generazioni.

Nel Veronese, ogni anno, sono due le scuole individuate dal comando provinciale dei carabinieri in accordo con i dirigenti scolastici interessati: una della scuola primaria e una della scuola secondaria. E Boscarato è entrato nella scuola Anna Frank di Lugagnano e anche nella scuola primaria Don Milani di Sommacampagna, riscontrando grande interesse e partecipazione da parte dei più piccoli.

Il mantra ricorrente è stata la stigmatizzazione del bullo, definito una persona insicura, carente negli studi scolastici, incapace di rispettare le regole di una società democratica.
Alla domanda su come difendersi dal bullo, la raccomandazione fatta dal comandante Boscarato è di non farsi intimidire ma soprattutto non assecondare il bullo con l’emulazione o l’omertà. Parlarne, confidarsi, interagire con familiari, insegnanti e amici è l’arma vincente per arginare una piaga sociale giovanile ormai dilagante.

Nell’incontro di Lugagnano, i giovani alunni hanno imparato a guardare il fenomeno con gli occhi della vittima, a riflettere sul danno psicologico a lui cagionato dalla violenza psicologica: male che spesso si autoalimenta e incide inconsapevolmente sulla psiche per tutta la vita.
Ed è stato evidenziato che il bullizzato può diventare a sua volta bullo, reiterando certi atteggiamenti di prepotenza e sopraffazione, in passato subiti e ritenendoli "comportamenti normali".

La mattinata si è conclusa con la discussione sulle dipendenze da stupefacenti e alcol, sulle conseguenze che il loro abuso può arrecare sugli altri ma in particolare su sé stessi: dal reato penale di omicidio stradale per la guida in stato di ebrezza ai danni irreversibili a livello cerebrale causati da droghe sintetiche, contenenti sostanze chimiche psicoattive.

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