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Risorse per le fasce deboli e per i progetti cittadini: il bilancio previsionale 2023 del Comune di Verona

Il primo documento finanziario è stato presentato martedì sera in Consiglio comunale, insieme a 1103 emendamenti che verranno esaminati dagli uffici per la valutazione di ammissibilità

Salvaguardare gli equilibri di bilancio senza innalzare le tasse, garantendo risorse importanti per le fasce più deboli della popolazione e, al contempo, il finanziamento di alcune società partecipate al fine di portare avanti progetti per la città. Più specificatamente, l’aumento di capitale di AMT3 per il filobus e la copertura delle maggiori spese a carico di Agec per i costi del servizio di refezione scolastica.

Sono queste alcune delle scelte significative compiute dall’Amministrazione di Verona nel primo documento finanziario presentato martedì sera in Consiglio comunale. Un testo che per Palazzo Barbieri definisce concretamente il cambio di rotta, anche a fronte dell’aumento dei costi di gestione dovuti al rincaro della spesa per l’energia, e che è stato illustrato all’aula dall’assessore al Bilancio Michele Bertucco.
Complessivamente sono stati presentati 1103 emendamenti all’esame degli uffici per la valutazione di ammissibilità.

FASCE PIÙ DEBOLI DELLA POPOLAZIONE - Nei confronti dei cittadini in difficoltà le voci famiglia, minori, sociale e cultura sono le macro aree d’intervento su cui si delinea l’impegno dell’Amministrazione. Un piano d’azione già definito nelle linee di mandato, che ora prende corpo e sostanza nel bilancio 2023 che, oltre a salvaguardare gli equilibri economici senza alcun aggravio di costi per la comunità veronese, ha predisposto un programma mirato di intervento economico.

Vi rientrano in particolare: nuovi sostegni a favore di cittadini in difficoltà economiche, con +3 milioni di euro provenienti dal Fondo povertà. Gli sgravi fiscali con l’innalzamento della soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente. E, ancora, 1.400.000 mila euro per i minori, di cui 400 mila dal Comune e 1 milione dallo Stato, per azioni a sostegno dei minori non accompagnati. Stanziati infine 700 mila euro per interventi in favore della cultura e 200 mila per il potenziamento dei servizi dedicati alla popolazione più anziana e disagiata.

EVITARE L'AUMENTO DEI COSTI DEL SERVIZIO MENSA CON FONDI COMUNALI - Per il prossimo triennio, a causa di un nuova gara per il servizio di fornitura dei pasti, Agec ha previsto un incremento dei costi per la refezione scolastica, pari a 1.300.000 euro per il 2023. Aumenti che il Comune di Verona ha scelto di coprire per non generare alcun nuovo aggravio di spesa sulle famiglie.

SOGLIA MINIMA DI ESENZIONE DELL'ADDIZIONALE IRPEF - La no tax area passa da 10 mila a 12 mila euro, allargando così la fetta di veronesi che dal 2023 in poi non dovranno pagare l’aliquota, fissata nella misura dello 0,80% sul reddito imponibile.
Tale innalzamento comporta, sulla base delle dichiarazioni 2020, che su 197 mila contribuenti, ben 67.500 saranno esentati dal pagamento, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente, per lo più percettori di reddito di lavoro dipendente e di pensione.

IMU INVARIATA - Nessuna variazione è prevista per l’’imposta comunale sugli immobili, che resta uguale anche per il 2023 e sono confermati i valori delle aree fabbricabili.

Il bilancio di previsione 2023 ammonta complessivamente a 634 milioni di euro, con una spesa corrente pari a 361.055.331 (330.326.211nel 2022).

«Il documento finanziario è stato costruito tenendo conto del forte impatto sulla spesa comunale della crisi energetica in atto. Una situazione che non è ancora rientrata e che dobbiamo tenere attenzionata – ha spiegato Bertucco –. Devo essere chiaro, tali aumenti hanno determinato per il Comune di Verona un incremento del 93% della previsione 2023 della spesa per l’energia elettrica rispetto alla previsione iniziale del 2022, con +4,5 milioni di euro. Inoltre, una crescita del 24% della spesa per l’illuminazione pubblica, con +1,9 milioni di euro e del 21% della spesa per il riscaldamento, con +2,3 milioni di euro. Un quadro nel quale ci siamo impegnati a strutturare un bilancio che non comportasse aggravi di spesa sui cittadini, anzi, sono state fatte scelte che vanno proprio nella direzione di aumentare le risorse a disposizione delle fasce più deboli della popolazione, come la soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef passata da 10 a 12 mila euro. A complicare ulteriormente la situazione la riduzione dei finanziamenti statali per la garanzia della continuità dei servizi locali, che passano dai 6 milioni di euro riconosciuti nel 2022 ai circa 2,1 milioni di euro che prevediamo di ricevere per il 2023, l’Amministrazione si è impegnata a garantire tutti i servizi erogati ai cittadini e alle cittadine veronesi, senza alcun ulteriore aggravio di spesa».

AGGRAVI DI SPESA 2023 - Sono tre i principali aggravi di spesa registrati a carico del bilancio previsionale di quest’anno, per i quali sono già stati in parte adottati, a partire dall’autunno 2022, dei correttivi nella gestione dei costi, in particolare per quelli legati all’energia.
Si tratta dei rialzi legati alla crisi energetica (costi previsti per elettricità edifici comunali pari a 9.467.000, con una variazione dal 2022 al 2023 del 93% - illuminazione pubblica pari a 11.433.000, con una variazione del 24% - gas pari a 12.971.000, con una variazione del 21%).
Considerato una spesa storica di 18.400.000 euro complessivi per energia registrati fino al 2021 divenuti oggi un totale di 33.871.000 euro.
Aumento generalizzato del costo dei beni e dei servizi (inizialmente previsto per il 2022 in 167.692.646 e aumentato a 188.665.512 per il 2023).
Incremento delle spese obbligatorie per la realizzazione della filovia (spesa complessiva prevista a carico del Comune nel triennio 2023-2025 è pari a 7.300.000 euro, di cui 1.100.000 euro nel 2023, 2.200.000 nel 2024 e 4 milioni nel 2025. Oltre al già deliberato aumento di capitale sociale di AMT3 pari a 1.500.000 euro).

Inoltre, per fronteggiare gli aumenti delle bollette a carico del Comune, calano i trasferimenti statali previsti, che passano dai 6 milioni riconosciuti lo scorso anno a una previsione di circa 2.100.000 euro per il 2023.

MAGGIORI ENTRATE 2023 - Aumentato il gettito dell’imposta di soggiorno, che a partire da quest’anno prevede nuove entrate pari a circa 5 milioni di euro. Un dato che evidenzia l’importante crescita, rispetto agli scorsi anni, della presenza turistica sul territorio cittadino, rilevata anche dall’aumento del numero degli ingressi registrati nei Musei civici e dalle vendite della Verona Card.

ENTRATE DA TRASFERIMENTI - Previsti dallo Stato, Regione e privati trasferimenti per complessivi 52.353.156 euro (41.459.88133 nel 2022). La previsione del bilancio 2023 tiene conto dei trasferimenti ottenuti grazie al Pnrr, in particolare per progetti del sociale e per progetti legati alla digitalizzazione, pari complessivamente 7.401.823 euro.

DIVIDENTI SOCIETÀ CONTROLLATE E PARTECIPATE - In favore del Comune entrate pari a 23.200.000 milioni di euro (22.200.000 milioni di euro nel 2022), di cui, Agsm Aim per 19.700.000 milioni di euro; Autostrada del Brennero per 900 mila euro; A 4 Holding per 2.400.000 milioni di euro.

Con il bilancio l’aula è chiamata a votare anche il Dup – Documento unico di programmazione 2023-2025. Il Dup al suo interno contiene, oltre ad un’analisi puntuale del tessuto economico-sociale veronese e la presentazione dell'evoluzione dello scenario demografico cittadino avvenuta negli ultimi anni (natalità, mortalità, mercato del lavoro, produttività, turismo, ..), il nuovo assetto della Macrostruttura del Comune, le linee programmatiche dell’Amministrazione, gli obiettivi strategici ad esse collegati e gli indirizzi generali alle aziende partecipate.

Sintesi dibattito

Carlo Beghini, del Partito Democratico, ha commentato: «Con il primo bilancio redatto dalla nuova Amministrazione si affrontano importanti punti: da un lato dare risposte ai cittadini e alla loro quotidianità e dall'altro lato porre le basi per risolvere questioni che da decenni che si trascinavano. L'Amministrazione comunale, nonostante gli aumenti dei costi di gestione dovuti ai rincari e all'aumento delle spese energetiche, ha garantito risorse importanti per le fasce più deboli, sostenendo i cittadini in difficoltà, prevedendo interventi per famiglie, il sociale, la cultura. Ha previsto interventi di investimento su infrastrutture e opere pubbliche, interventi di miglioramento dei servizi. Il tutto garantendo la salvaguardia degli equilibri economici di bilancio senza alcun aggravio di costi per i cittadini. Questo è un primo passo importante che delinea un tracciato da perseguire e completare».

«Abbiamo richiesto ripetutamente che il sindaco Tommasi fosse presente questa sera in aula - ha contestato l'ex sindaco Federico Sboarina di Battiti per Verona -. Una presenza che da valore al bilancio e alle scelte fatte dall’Amministrazione. È anche un momento per fare il punto su quanto è stato fatto in questi primi 10 mesi, cioè nulla. In aula consiliare sono arrivate delibere di scarsa importanza, mentre sulla visione urbanistica siamo ancora a zero. Oggi viviamo uno scontro da Fondazione Arena e Comune che non si è mai visto prima. Sulle grandi opere quali sono le intenzioni dell’Amministrazione. Siamo in una situazione di stallo che non porta a nulla».

A Sboarina ha replicato Sergio Tonni, della lista Damiano Tommasi Sindaco: «Ascoltando l’ex sindaco Federico Sboarina sembra che con il suo bilancio abbia fatto chissà quali cose, ma allora mi chiedo perché i veronesi gli hanno chiesto di andarsene a casa. Quello che stiamo presentando stasera è un bilancio che sposa in pieno gli obiettivi e lo stile di questa Amministrazione. Un documento finanziario che ha aumentato le risorse a disposizione delle famiglie, sicurezza, manutenzione ordinaria delle strade per la quale è previsto un aumento addirittura del 30%. Si incolpa questa amministrazione che l’Agsm è bloccata? Domandiamoci perché è bloccata Agsm-Aim e chi l’ha portata a questa situazione, ovvero le scelte dell’Amministrazione passata che ha votato lo statuto attuale. Mi pare che ci siano molte cose che non vanno, che derivano da scelte fatte prima dell’arrivo del sindaco Tommasi. La stessa cosa vale per la Fondazione Arena, che ora una certa parte politica cerca di difendere, quando è chiaro che vi è stato un palese atto di prepotenza. Un abuso su un ente che non dovrebbe essere teatro di scontro ma luogo di costruzione in favore della città». 

Giudizio sospeso per Massimo Mariotti, di Fratelli d’Italia: «Dopo tanti anni di centro destra e con molti consiglieri alla loro prima esperienza, bisogna dare tempo perché questa Amministrazione possa partire. Mi riservo quindi di poterne giudicare l’operato fra un anno, quando si potrà forse vedere qualcosa. Oggi non vi sono i presupposti. Spero vengano investite adeguate risorse per migliorare molte situazioni di criticità, ad esempio nell’ambito della sicurezza e per il rilancio delle attività culturali sul territorio».

Rosario Russo, di Battiti per Verona, ha infine aggiunto: «Non ho nessun interesse che questa Amministrazione non porti a termini progetti in favore della cittadinanza. Farò però opposizione su quei temi che riterrò inadeguati e soprattutto richiederò maggiore precisione sulle azioni messe in campo per sostenere i soggetti più fragili e le famiglie in difficoltà. Spero che gli interventi siano rispettosi delle indicazioni date dalla Corte dei Conti circa la parametrazione dei contributi sulle condizioni economiche dei destinatari al fine di avvantaggiare davvero le famiglie meno abbienti”.

Il dibattito proseguirà martedì, nella seduta convocata per le ore 17.30.

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