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Attualità Chievo / Via Giacomo Barucchi

Percorsi ciclopedonali, Benini non suggerisce due in terza circoscrizione

Il consigliere comunale PD chiede di "riportare alla luce e rendere fruibili dei percorsi nei fatti già esistenti ma dimenticati a causa di incuria e abbandono"

Grandi opere ciclabili sono attese a Verona. Da una parte la Regione Veneto finanzierà il prolungamento della ciclabile del Sole e da Boscomantico la porterà fino alla stazione ferroviaria passando per il Chievo. Dall'altra, ci sarà anche un contributo statale per la ciclabile Saval-San Zeno. Due opere che dovrebbero essere uno stimolo per potenziare la rete ciclabile cittadina. È quello che si augura il consigliere comunale PD Federico Benini e tutto il gruppo consigliere PD della terza circoscrizione.

Benini chiede che di "riportare alla luce e rendere fruibili brevi percorsi ciclopedonali, nei fatti già esistenti ma dimenticati a causa di incuria e abbandono, in grado di funzionare anche da diversivi rispetto ai cicloturisti di passaggio". Il consigliere PD fa l'esempio del possibile percorso ad anello in località La Sorte per il quale ha presentato un ordine del giorno in consiglio comunale.

Con una spesa preventivabile di qualche migliaia di euro è a mio parere possibile mettere a sistema i camminamenti esistenti lungo l'Adige in località La Sorte con i tratti di strada asfaltati di via Barucchi - suggerisce Benini - Con l'installazione di qualche panchina, una fontanella e una ripulita generale dell'area, ne uscirebbe uno splendido percorso ad anello di 2-3 chilometri. Nella stessa logica ma partendo un poco più a valle, dal civico 36 di via Marin Faliero, dietro la Casa Colonica del Saval e a poca distanza dal fiume, esiste un percorso sterrato già tracciato che sbuca sulla ciclabile del Camuzzoni all'altezza di via del Perloso, in direzione del cimitero del Chievo. L'unico intoppo, in questo caso, riguarda un tratto di alcune decine di metri che un privato residente ha usucapito e recintato qualche anno fa, malgrado i pareri contrari dei funzionari comunali che avevano istruito la pratica. Ritengo sia possibile rivalutare questa decisione per restituire ai cittadini l'uso di una passeggiata che la gente del quartiere praticava e apprezzava fin dagli anni Ottanta.

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