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Autismo e ippoterapia: a Fieracavalli presentati i risultati del progetto pilota "Riding the Blue" 

Il protocollo sperimentale di terapie assistite con il cavallo nel 2022 ha coinvolto 60 bambini e ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico. Presente in Fiera Alessandra Locatelli, ministra alle disabilità: «Bisogna continuare in questa direzione»

«L’ippoterapia è un'occasione importante per tante persone con disabilità, disturbi relazionali, o malattie cronico degenerative. Il contatto e l'azione con il cavallo sono un'esperienza straordinaria, non solo per la capacità terapeutica, ma proprio per sviluppare autonomie e competenze». Lo ha detto Alessandra Locatelli, ministra alle disabilità, in visita venerdì 10 novembre alla seconda giornata di Fieracavalli di Verona, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma fino a domenica 12 novembre.

«Le linee guida nazionali sono un punto di riferimento importante - ha continuato la ministra Locatelli - e le regioni danno risorse proprio per sostenere le attività di ippoterapia. Bisogna continuare in questa direzione, credo che i progetti che si sono sviluppati sul territorio siano sempre i migliori e questo nasce dalla sinergia tra istituzioni, terzo settore e tanto fa anche il mondo del privato, del privato sociale». E proprio da Fieracavalli arriva un nuovo passo in avanti verso il riconoscimento scientifico delle terapie assistite con il cavallo nel trattamento dei bambini affetti da autismo. A Veronafiere, infatti, sono stati presentati oggi i risultati di un anno di sperimentazione del progetto pilota "Riding the Blue" che ha l’obiettivo di far approvare dal Servizio sanitario nazionale un protocollo di riabilitazione per i disturbi dello spettro autistico.

Fieracavalli 2023 Veronafiere Alessandra Locatelli - foto riding the blue : EnneviFoto ufficio stampa Veronafierejpg

Ora c’è l’ufficialità anche dei dati scientifici: per i bambini e i ragazzi autistici, il contatto con il cavallo rappresenta un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia. Il dottor Leonardo Zoccante, coordinatore del centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona ne è convinto da sempre e ci lavora dal 2019, insieme al dottor Michele Marconi. Fieracavalli fin da subito ha scelto di sostenere "Riding the Blue", insieme a Federazione italiana sport equestri, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Azienda Ulss 9 scaligera e Regione del Veneto. Ai 15 partecipanti iniziali alla sperimentazione, nel 2022 se ne sono aggiunti altri 60 su scala nazionale, con l’estensione della ricerca a centri ippici di altre sei regioni, oltre al Veneto: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia. Questo grazie ai fondi raccolti con la campagna di crowdfunding "Riding the Blue - Un cavallo per amico”, lanciata durante la scorsa edizione di Fieracavalli, con il supporto di EY Foundation Onlus e ANGSA Nazionale.

Foto 6 Conferenza stampa “Intervento assistito con il cavallo - Lanzarin - Fieracavalli : foto ufficio stampa Regione Veneto

I bambini e ragazzi autistici dagli 8 ai 13 anni selezionati per il trial non dovevano aver avuto in precedenza alcun rapporto con i cavalli. Ognuno di loro, nell’arco di un anno è stato sottoposto a 20 sessioni speciali di ippoterapia, seguite da test neurofunzionali per valutare l’efficacia dell’intervento e potenziare le aree disfunzionali del soggetto. Tutti i dati raccolti dai sette centri partecipanti sono stati quindi elaborati e analizzati dal Centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona, grazie alla collaborazione con l’Associazione StatsImprove.

Fieracavalli 2023 Veronafiere da sx Locatelli e Bricolo - foto riding the blue : EnneviFoto ufficio stampa Veronafiere

I risultati ottenuti sono molto incoraggianti e confermano l’efficacia dell’intervento assistito con animali nei disturbi dello spettro autistico: «Il punteggio medio totale ricavato dalle cinque aree della scheda di osservazione si modifica positivamente nel tempo a seguito di ciascuna seduta - ha spiegato il dottor Zoccante -, indicando un progressivo miglioramento del funzionamento globale del bambino sia per quanto riguarda il funzionamento adattivo all’ambiente, che per gli apprendimenti specifici nelle singole aree indagate, cioè  interazione sociale, emotivo-relazionale, comportamentale, abilità grosso-motorie e abilità fino-motorie. Il trattamento potrebbe così, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo, recentemente considerati dalla letteratura scientifica internazionale».

Zaia - Fieracavalli : foto ufficio stampa Regione Veneto

Alla presentazione della sperimentazione a Fieracavalli, oltre a Leonardo Zoccante, hanno preso parte il ministro Locatelli, Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità, Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, Marco Di Paola, presidente della FISE e Massimo Antonelli, CEO EY. «A Fieracavalli siamo fermamente convinti che il mondo equestre possieda una fortissima componente fatta di sensibilità, inclusione e solidarietà - ha commentato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere -. Per questo abbiamo sviluppato sempre più questo aspetto della manifestazione. Oltre alla promozione del progetto “Riding the Blue”, quest’anno abbiamo più di 20 associazioni del terzo settore presenti in fiera e per celebrare le 125 edizioni abbiamo dedicato le serate del Gala d’Oro a tre differenti tematiche sociali».

Ora l’obiettivo è a far riconoscere l’ippoterapia dal Servizio sanitario nazionale non solo come intervento integrativo, ma come un protocollo efficace nel favorire lo sviluppo delle persone affette da autismo. «Come Regione Veneto - ha dichiarato l'assessora Lanzarin - ci abbiamo creduto fin dal 2019 e ne siamo stati protagonisti iniziali, sapendo bene quanti e quali possano essere i benefici del contatto con l’animale, sia dal punto di vista psicologico, della serenità, e per gli aspetti relazionali. In Veneto abbiamo precisi programmi anche a livello universitario che stanno andando avanti. Il nostro obbiettivo - ha concluso Lanzarin - è di lavorare sempre di più su progetti personalizzati, cuciti sulle persone».

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