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Donato alla Bibilioteca Civica l'archivio dell'architetto Ottorino Tognetti

È composto da 32 buste al cui interno è conservata una selezione, operata dallo stesso architetto, dei principali incarichi seguiti tra il 1964 e il 1993. Si tratta della quasi totalità della sua attività professionale

L’archivio di Ottorino Tognetti, architetto, urbanista e fondatore della rivista “Architetti Verona”, è patrimonio della città. Martedì, infatti, si è ufficialmente concluso l’iter di donazione del materiale, proveniente dallo studio di progettazione dell’architetto, deceduto lo scorso anno, alla Biblioteca Civica. Per volontà di Vittore Tognetti, figlio di Ottorino, tutta la ricca documentazione, prodotta nel corso dell’attività professionale dal noto professionista, ora è liberamente consultabile da cittadini, studenti, studiosi e tecnici.
Alla presentazione della donazione erano presenti anche il direttore della Biblioteca Civica Alberto Raise e il funzionario delegato Agostino Contò.

«Un grande ringraziamento va alla famiglia – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Francesca Briani – che ha pensato di donare il frutto di anni di studio e di lavoro dell’architetto Tognetti, personalità di spicco della cultura veronese, alla città. La cosa importante è che l’intera donazione è già stata accuratamente catalogata, raccolta in faldoni ed è, quindi, immediatamente fruibile. Per quanto riguarda la Biblioteca Civica, l’archivio Tognetti è il primo lascito, di un fondo del ‘900, che riceviamo. Vista la capacità di conservazione e di divulgazione della conoscenza che la Civica ha maturato, auspico che altre donazioni private contribuiscano ad arricchire il patrimonio culturale della biblioteca e, quindi, della nostra città».

«Questa preziosa donazione – ha detto l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala – rappresenta uno straordinario strumento anche per i professionisti che, spesso, non trovano fonti documentali adeguate per lo studio degli edifici. Grazie all’archivio Tognetti, ora, hanno a disposizione uno strumento in più per studiare la storia urbanistica di Verona».

«Mettere a disposizione della città e rendere fruibile l’archivio a studenti e professionisti – ha detto Vittore Tognetti – è la soluzione migliore per conservare il lavoro realizzato da mio padre e di far conoscere la sua attività».

L’archivio è composto da 32 buste al cui interno è conservata una selezione, operata dallo stesso architetto Tognetti, dei principali incarichi seguiti tra il 1964 e il 1993. Si tratta della quasi totalità della sua attività professionale. Sono stati identificati 92 lavori di vario genere tra interventi di restauro, nuove costruzioni, piani urbanistici e anche ipotesi mai realizzate. L’archivio custodisce anche elaborati grafici di grande formato, schemi grafici e fotografie con i relativi negativi.
Il materiale, precedentemente conservato in scatoloni, è stato riordinato e inserito in buste adatte alla conservazione. I lavori sono stati suddivisi in base al luogo della loro esecuzione (Verona, provincia di Verona, altre province, estero) e ulteriormente organizzato in ordine cronologico.

Il riordino del materiale e la stesura dell’indice è stato eseguito, a settembre, da un gruppo di volontari tra cui il presidente dell’associazione Agile Michele De Mori. Parte del materiale è già stato digitalizzato e sarà inserito nel portale internet Arcover - Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete, in fase di costruzione.

BIOGRAFIA - Ottorino Tognetti nasce a Sanguinetto il 25 marzo 1934. Nel 1961, a 27 anni, si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e inizia l’attività professionale insieme al collega e amico arch. Arrigo Rudi. Nel 1962 s’iscrive all’Albo dell’Ordine degli Architetti di Verona con il numero 62. Agli inizi degli anni Sessanta, con un gruppo di giovani architetti tra cui Arrigo Rudi, Gianlorenzo Mellini, Virgilio Vercelloni riuniti da Guido Trojani partecipa alla nascita della rivista Architetti Verona dando avvio ad un acceso dibattito sulle trasformazioni urbanistiche della città. Muore a Verona il 22 giugno 2017.

Tognetti, durante la sua attività professionale, alterna la progettazione edilizia per la committenza privata alla pianificazione urbanistica. Grazie al rapporto di collaborazione che lo legava al professor Pietro Gazzola segue la redazione di pani di tutela e salvaguardia dei centri storici e in particolare quelli di Sabbioneta (1967), Rivarolo (1972), Castiglione delle Stiviere (1973), Nogara, (1973), San Martino Buon Albergo (1975), Borghetto e Valeggio sul Mincio (1975), Ostiglia (1975), Peschiera (1978) e successivamente Bovolone (1993), Mantova (s.d.).
Piero Gazzola lo chiama anche a collaborare, su incarico del Consiglio d’Europa, all’inventario del Patrimonio Culturale Europeo e segue in particolare il censimento paesistico dell'Isola di Malta (1967).

Numerose furono le analisi urbanistiche, come quella del Saval (1969), delle tre valli di Brescia (1971), della Marangona a Verona (1979), l’Isola del Tronchetto a Venezia (1983), il comparto compreso tra ex Magazzini Generali, ex Mercato Ortofrutticolo ed ex Manifattura Tabacchi di Verona (1987). Sempre in ambito urbanistico studiò, e progettò, i primi centri commerciali sul territorio veronese: Bussolengo (1973), Soave (1977), Verona Est (1985), Sommacampagna (1990).

Da ricordare gli interventi nel centro storico di Verona quali: l’ex carcere degli Scalzi (1970), l’albergo Antica Porta Leona (1971), la Cassa di Risparmio in via Garibaldi (1972), l’Hotel Leon d’Oro (1974), il restauro di Palazzo Maffei (1975), la realizzazione della nuova sede I.A.C.P. di piazza Pozza (1986).

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