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Apre a Montorio il primo sportello di sostegno psicologico per gli agenti della penitenziaria

Per i poliziotti in servizio sarà possibile usufruire di incontri e colloqui con psicologi come sostegno al grande carico emotivo a cui è sottoposta questa delicata professione

Sono agenti, si occupano di sicurezza, ma spesso devono essere un vero e proprio sostegno psicologico per gli stessi detenuti. E così si trovano ad affrontare diverse culture e nazionalità, problemi di salute sia fisica che mentale, o situazioni di tossicodipendenza. Un lavoro quello della Polizia penitenziaria, uno dei quattro corpi della Polizia di Stato, che è ad alto tasso di stress e che deve fare i conti anche con un crescendo di tentativi di suicidio da parte dei detenuti.

Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri italiane, più di 19 mila tentativi di suicidio ed impedito che quasi 145 mila atti di autolesionismo finissero in maniera tragica. Ecco perché a gennaio aprirà il primo sportello di consulenza psicologica per gli agenti in servizio alla Casa Circondariale di Montorio. Un nuovo servizio che verrà attivato proprio per supportare il duro lavoro della Polizia penitenziaria. Si tratta di “Counseling aziendale”, ossia incontri e colloqui con psicologi come sostegno al grande carico emotivo a cui è sottoposta questa professione costantemente a contatto con la sofferenza.

L’iniziativa, proposta dal segretario regionale del Coordinamento Nazionale Polizia penitenziaria Enzo De Cieri, e condivisa dalla dirigenza del carcere, è sostenuta dall’amministrazione comunale. Le consulenze verranno organizzate dalla cooperativa Valpolicella Servizi. Una rete che si è immediatamente attivata per far fronte ad un problema spesso nascosto, di cui si parla poco.

A presentare lo sportello, questa mattina in municipio, l’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco, la presidente della commissione consiliare Politiche sociali Maria Fiore Adami, il proponente Enzo De Cieri, la direttrice della Casa Circondariale di Montorio Maria Grazia Bregoli, oltre a Maria Luisa Bertocco, presidente della cooperativa Valpolicella Servizi, e a Antonella Elena Rossi, psicologa e referente del progetto comunale Opera.

«Il lavoro di chi garantisce la sicurezza all’interno del carcere porta con sé difficoltà e problematiche – ha detto Bertacco -, un carico anche psicologico che deve essere supportato. Per questo abbiamo pensato di dare un contributo affinchè psicologi esperti aiutino i nostri agenti, un intervento concreto ma anche un segnale di ringraziamento per quanto fanno quotidianamente».

«La Polizia penitenziaria offre un servizio a tutto il territorio – ha spiegato Adami -, è un corpo silente ma che svolge un ruolo importante per l’intera società. Iniziamo un percorso che speriamo possa essere un esempio per le altre città d’Italia. Questi lavoratori hanno bisogno di essere supportati».

«Un modo per riconoscere alla Polizia penitenziaria un valore sociale, un ruolo anche fuori dal carcere – ha concluso Bregoli -. Questo strumento garantirà maggior benessere lavorativo e un clima più sereno, sostenendo l’umanità e la concretezza dei nostri agenti».

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