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«L'Aperol Spritz non è un buon drink», rivolta social dopo l'affondo del New York Times

Il noto aperitivo stroncato oltreoceano, ma in molti lo difendono (anche negli States)

«Servito in bicchieri di vino "jumbo", l'aperitivo zuccherino è abbinato a prosecco di bassa qualità, soda e una fetta d'arancia fuori misura, dando vita a qualcosa che si beve come un "Capri Sun" (concentrato di succo ndr) dopo una partita di calcio in una giornata calda. Detto non in senso positivo».

Sono queste le parole della giornalista americana del New York Times Rebekah Peppler in uno dei passaggi più critici del suo articolo "The Aperol Spritz Is Not a Good Drink" che ha fatto infuriare mezza, o forse più, Italia e, ovviamente, tutti i veneti che ne sono venuti a conoscenza.

La Peppler si sofferma sugli aspetti negativi dello Spritz, sostenendo che il liquore contiene troppi zuccheri e altri ingredienti non salutari. L'articolo non manca di contraddizioni, come quando ad esempio, a proposito del ghiaccio, spiega inizialmente che, tra le qualità che è possibile sostenere per lo Spritz, il «drink è effervescente» e «estremamente ben ghiacciato» («The drink possesses qualities that I can get behind. It’s effervescent, it’s extremely well iced»), salvo poi criticare il noto aperitivo per il fatto che, «se non viene servito subito, il ghiaccio si scioglie e diluisce le cose in modo da ottenere una versione annacquata».

Parole quest'ultime che, oltre a suonare come la scoperta dell'acqua calda (eh sì, il ghiaccio si scioglie e annacqua le bevande...), in realtà non appartengono alla Peppler, ma sono di tale Katie Parla, autrice americana che vive a Roma, citata per l'occasione dalla giornalista, e che recentemente ha pubblicato un libro dedicato al cibo dell'Italia del sud. Quest'ultima stronca lo Spritz Aperol, aggiungendo in particolare che spesso viene servito utilizzando Prosecco di bassa qualità.

Ora, gusti personali a parte, la rivolta è scoppiata pubblicamente sui social e, in modo paradossale, anzitutto proprio negli States. Qualcuno candidamente scrive su Twitter: «Use good, bone-dry Prosecco. Problem solved» («Usate del buon Prosecco e il problema è risolto» ndr). Della serie, un conto è criticare il drink, un altro chi lo realizza se impiega ingredienti di bassa qualità. Qualcun altro invece invita la Pepper e la Parla a fare un viaggio degustativo a Venezia: «Go to Venice, drink one and let me know if your mind changes. It did for me» («Andate a Venezia, bevetene uno e fatemi sapere se cambiate idea. Con me ha funzionato» ndr). In Italia, tra chi si è speso in una vera e propria "apologetica dello Spritz" vi è invece il blogger culinario Lorenzo Biagiarelli.

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