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Aoui, 5 milioni dal Pnrr per progetti su tumori rari e malattie croniche

Le ricerche punteranno a nuove risposte a malattie come il linfoma mantellare, il tumore prostatico, le anemie e l'artrite reumatoide

Sono sei i progetti di ricerca biomedica di cui Aoui Verona è capofila e che hanno vinto un bando Pnrr destinato alla sanità pubblica. Il comitato tecnico del Ministero della salute ha così assegnato ai progetti 5.338.230 euro. Gli ambiti di ricerca sono: tumori rari, malattie croniche non trasmissibili con innovazioni in campo diagnostico e le malattie croniche non trasmissibili per la prevenzione e "proof of concept" (sperimentazione). Le ricerche punteranno a nuove risposte a malattie come il linfoma mantellare, il tumore prostatico, l'anemia negli anziani, le anemie ereditarie, l'artrite reumatoide acutizzata dall’inquinamento, l'ansia e la depressione in chi presenta disfunzioni di movimento.

Grazie ai fondi europei del Next Generation Eu, verranno finanziate le innovazioni studiate dai medici docenti dell'università di Verona che sono anche impegnati nell’assistenza sanitaria: il professor Carlo Visco di ematologia, il professor Alessandro Antonelli di urologia, il professor Domenico Girelli di medicina d’urgenza e malattie rare, la professoressa Lucia De Franceschi di medicina interna B, il professor Maurizio Rossini di reumatologia e il professor Corrado Barbui di psichiatria B.
Come richiesto dal bando, ogni progetto prevede il coinvolgimento di un minimo di due unità operative, fino ad un massimo di cinque, e un team di ricerca che comprende almeno due ricercatori con età inferiore di 40 anni.

E a questi sei progetti, si aggiunge un progetto della liver unit di medicina che partecipa in qualità di partner.

IL DETTAGLIO DEI PROGETTI

Sui tumori rari, il progetto del professor Visco di ematologia punta su analisi integrate di proteomica e genomica per identificare i pazienti con linfoma mantellare che sono resistenti alla terapia con inibitori dell'enzima Btk.
Il progetto sperimentale del professor Antonelli di urologia guarda alle nanotecnologie per la chirurgia guidata da immagini durante la procedura di prostatectomia radicale robotica. Il tumore alla prostata è una patologia molto diffusa che viene curata con la chirurgia mininvasiva robotica. Il progetto si propone di esplorare l'utilizzo clinico di un nuovo nanocomposto, studiato e sviluppato dall'università di Verona e protetto da una depositata domanda di brevetto. Il composto con una iniezione intraoperatoria permetterà di marcare le porzioni di prostata identificate come sospette e di guidare il chirurgo nella fase di resezione chirurgica attraverso la visualizzazione della sua fluorescenza.
Il progetto del professor Girelli di medicina d’urgenza si concentra sulle anemie degi anziani. Negli anziani infatti si sviluppano spesso anemie e uno stato di infiammazione cronica che aumenta il rischio di sviluppare malattie croniche, soprattutto a livello cardiovascolare. Questo avviene perché con l'avanzare dell'età le cellule che producono il sangue nel midollo osseo tendono a sviluppare mutazioni che si accumulano e si trasmettono alla progenie delle cellule circolanti. Il progetto si propone di studiare su larga scala queste mutazioni mediante tecniche di sequenziamento avanzato del dna e di valutare modelli predittivi in grado di facilitare approcci preventivi e promuovere un invecchiamento il più possibile sano.
Altro progetto sperimentiale finanziato dal Pnrr è quello del professore De Franceschi del reparto di medicina B. L'ambito è quello delle malattie rare e in particolare delle anemie ereditarie come la talassemia e la falcemia. Queste malattie invalidanti richiedono la presa in carico dall’età pediatrica a quella dell’adulto attraverso efficienti programmi di transizione. Il progetto si propone di definire il potenziale terapeutico del blocco di recettore per la transferrina 2 (Trf2) attraverso un approccio di terapia cellulare con gene-editing nell’eritropoiesi sia talassemica sia falcemica. L’obiettivo finale è quello di raggiungere un brevetto che possa costituire un punto di partenza per lo sviluppo e la sua possibile traslazione in studi.
Il quinto progetto ha premiato il reparto di reumatologia del professor Rossini. Con questo progetto ci si propone di descrivere e definire meglio l'associazione tra l'esposizione all'inquinamento atmosferico ambientale ed il rischio di peggioramento dell'artrite reumatoide e di capirne il perché, cioè di ricercare i meccanismi biochimici ed immunologici coinvolti. Verranno studiati circa 3.000 pazienti affetti da artrite reumatoide residenti a Verona ed in altre città caratterizzate da diverse condizioni di inquinamento atmosferico.
Infine il progetto del professor Barbui di psichiatria si concentra sui disturbi funzionali del movimento (tremori, blocchi motori, spasmi). Disturbi invalidanti che si associano a importanti quadri ansiosi e depressivi. Il progetto indagherà la frequenza e i fattori di rischio di ansia e depressione nelle persone affette dai disturbi del movimento mediante una revisione sistematica dei dati epidemiologici pubblicati in letteratura e un'analisi dei dati provenienti dal registro italiano. Verrà quindi condotta una sperimentazione randomizzata per valutare l’efficacia di un intervento psicologico breve, a bassa intensità, sviluppato dall'Oms.

I COMMENTI

Callisto Bravi: «Questo importante risultato è frutto del grande valore aggiunto che la nostra azienda ospedaliera ha nell’integrazione con l’università di Verona - ha commentato il direttore generale dell'Aoui Callisto Bravi - I nostri medici che sono anche docenti universitari hanno rapporti con colleghi di tutta Italia e questo risponde esattamente alle richieste del bando, ma aiuta anche la crescita e l’assunzione di giovani ricercatori. In questo modo la medicina va avanti e, dal punto di vista clinico, si trovano sempre nuove terapie, nuove diagnostiche e nuovi metodi di prevenzione per molte malattie, fino a poco tempo fa meno curabili. Grazie a queste eccellenze, i nostri ospedali sono in grado di curare malattie rare o disturbi, come quelli psichiatrici, sui quali a volte c’è scarsa attenzione. Per noi le patologie sono tutte importanti e, attraverso la ricerca avanzata, cerchiamo le risposte».
«I progetti partiranno nel giro di tre mesi, durano due anni e ci sarà una rendicontazione molto frequente dei risultati raggiunti - ha aggiunto Anna Fratucello, direttrice dell'unità di ricerca clinica - Il budget di cui ogni progetto dispone serve per i giovani ricercatori da assumere, per materiali, attrezzature, licenze, costi di missione dei ricercatori che si devono muovere e poi per il costo di disseminazione dei risultati con le pubblicazioni e i congressi. In Aoui sono coinvolti una trentina di ricercatori già dipendenti più altri tre o quattro da assumere che sono già individuati».

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