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In quattro mesi, dodici anni di lavoro. Gli alpini veronesi durante il Covid

Durante i mesi dell'emergenza, Ana Verona ha schierato in favore della popolazione e del sistema sanitario 1.151 volontari e, complessivamente, le ore di attività sono state quasi 35mila

Nei quattro mesi circa della fase più drammatica dell'emergenza coronavirus, gli alpini della protezione civile di Ana Verona si sono schierati con 1.151 volontari. Complessivamente, le ore di attività sono state quasi 35mila. Per l'esattezza: 34.816. I giorni di lavoro hanno raggiunto quota 4.352 che, svolti da un'unica persona, sarebbero equivalenti a circa 12 anni. Ma la forza degli alpini veronesi è anche nello spirito di comunità, nel saper serrare i ranghi e fare squadra pronti ad intervenire per la collettività dove e quando la situazione lo richiede. Ed è anche grazie a questo se Ana Verona è riuscita in un'impresa tanto ambiziosa e impegnativa il cui valore economico stimato alla collettività è di 870.400 euro.

«I nostri volontari sono stati sottoposti sia ai tamponi che ai test sierologici e i risultati sono stati tutti negativi. È un dato significativo che dimostra che il nostro lavoro pur volontario è stato fatto seriamente, in modo qualificato, seguendo scrupolosamente le norme anticontagio», ha spiegato Luca Brandiele, coordinatore della protezione civile di Ana Verona.

La voce che ha richiesto un maggior impegno in termini di tempo è quella che riguarda la distribuzione di mascherine e di altri materiali essenziali. A tale scopo sono scesi in strada, nelle settimane in cui le strade erano pressoché deserte, quasi 500 volontari (468 per la precisione) per un totale di 2.428 giorni di lavoro. Segue a ruota la voce «allestimento ospedali e tendopoli» concretizzata da 620 persone per 1.571 giorni di lavoro. È anche grazie all'impegno qualificato degli alpini veronesi se, ad esempio, si è riusciti ad allestire a tempo di record l’ospedale Covid di Villafranca, sistemando poco dopo anche gli spazi per un nuovo laboratorio analisi. E ancora, a poche ore dall’inizio dell’emergenza, a fine febbraio, tra i primi ad intervenire fuori dagli ospedali di città e provincia sono stati proprio gli alpini che hanno allestito le tendopoli per il triage esterno ai pronto soccorso. Alle operazioni di logistica e supporto alla popolazione e alla sanificazione di strade, parchi, edifici e luoghi pubblici hanno partecipato 52 volontari per un totale di circa un anno di lavoro: 332 giorni.

Alpini Ana Verona durante l'emergenza coronavirus

«Sono numeri che ci onorano e che ci fanno sentire orgogliosi del nostro essere alpini. Questo centenario lo stiamo vivendo sul campo come non ci saremmo mai aspettati ma come è giusto che sia - ha commentato il rieletto presidente di Ana Verona Luciano Bertagnoli - Gli alpini veronesi ci hanno confermato la fiducia. Siamo già al lavoro per predisporre, probabilmente a settembre, se sarà possibile, un momento di festa e celebrazione del centenario della sezione».

Nell'emergenza Covid-19, Ana Verona si è mobilitata anche con una raccolta fondi che ha portato all'acquisto di sette ventilatori polmonari di ultima generazione consegnati ad aprile agli ospedali di città e provincia e che ora, chiusi i reparti covid, sono stati riconvertiti e vengono utilizzati in altri settori. «Si è trattato di una spesa piuttosto corposa, per la quale la raccolta fondi prosegue», ha ricordato Bertagnoli. Chi volesse dare la propria donazione può farlo tramite bonifico all'Iban IT16 V084 1677 4800 0000 0300 204 con la causale «Sostegno emergenza coronavirus Ana Verona». Oppure attraverso Gofundme.

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