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Amia, il semestrale 2019 fa sorridere: «Ereditato un passivo di 3 milioni di euro»

«Numeri che superano le previsioni ipotizzate dal bilancio di previsione e che confermano il buon operato e l’oculatezza delle scelte aziendali di tutti i vertici di Amia nel corso del primo anno di insediamento», ha detto Bruno Tacchella

È stata visionata ed analizzata nel corso della seduta del Consiglio di amministrazione di Amia, svoltasi giovedì 12 settembre, la reportistica relativa alla semestrale 2019, ovvero i dati economico-finanziari dei primi mesi di quest’anno raffrontati alla previsione di bilancio che era stata formalizzata ed approvata ad inizio 2019 da Agsm (società capogruppo), dopo esser stata illustrata alle rappresentanze sindacali dell’azienda ed ai membri del Consiglio comunale di Verona. Soddisfazione per i risultati emersi è stata espressa da tutti i membri del Cda della società di Via Avesani.

Dai dati della semestrale si delinea una situazione generale economico-finanziaria assolutamente positiva, superiore alle aspettative e che fa ben sperare per il prossimo futuro – ha commentato il presidente Bruno Tacchella –. Numeri che superano le previsioni ipotizzate dal bilancio di previsione e che confermano il buon operato e l’oculatezza delle scelte aziendali di tutti i vertici di Amia nel corso del primo anno di insediamento. Tra i vari indicatori positivi emersi vanno sottolineati il netto miglioramento delle performances economiche che fanno ben sperare nel raggiungimento del pareggio di bilancio e molto probabilmente anche in un significativo utile per l’azienda ed il mantenimento e la salvaguardia occupazionale. Senza dimenticare una importante razionalizzazione delle spese e la realizzazione di un piano industriale di investimenti assolutamente in linea con le esigenze e le mission aziendali. Il dato maggiormente significativo è rappresentato dall’attivo di 200 mila euro di questa semestrale rispetto al passivo di bilancio ereditato nel 2018 che era di circa 3 milioni di euro. Siamo ottimisti per il futuro – conclude Tacchella - Un trend positivo frutto anche di un costante e continuo coordinamento tra tutti i componenti del cda, con la Direzione, tra l’azienda e l’amministrazione comunale e tra la governance ed i dipendenti. Tutti i risultati e gli indicatori del primo semestre saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà nelle prossime settimane insieme all’assessore alle Aziende Partecipate.

Bene che la semestrale di Amia ritorni a vedere il segno “più”. Dopo i 3 milioni di passivo del bilancio 2018 (documento approvato alla chetichella, in assenza della solita grancassa mediatica) Il presidente Tacchella ci dà finalmente una buona notizia. Peccato che sotto il profilo delle strategie aziendali i vertici di Amia, così come l’amministrazione comunale, continuino a fare scena muta davanti alla città, e ai lavoratori.

Questo è invece il commento di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, sul bilancio della partecipata scaligera. 

Eppure, di cose da fare ce ne sarebbero, anche troppe: se Amia dovrà tornare in house, come chiede la mozione presentata da Bonato-Paci in accordo con tante altre forze politiche anche di minoranza, ci sarà da scorporare l’azienda dal gruppo Agsm.

E se, come ha proposto la Lega, la scelta dell’in-house dovrà essere condivisa anche con i Comuni del Bacino di Verona Nord, il percorso sarà ancora più lungo.

La situazione di incertezza, e la spada di Damocle del project financing e della gara di mercato, stanno bloccando lo sviluppo di Amia.

Sarebbe bene, pertanto, che gli amministratori di Amia fossero così coraggiosi da non farsi vivi soltanto per dare le buone notizie, ma che si assumessero anche la responsabilità di imporre al Sindaco e alla maggioranza il tema del futuro dell’azienda, affinché si prendano le decisioni necessarie.

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