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Alta velocità, le previsioni di crescita: «Verona sarà porta verso l'Europa e hub logistico internazionale con +20% di merci»

Euroconference e l'Ordine degli Ingegneri di Verona hanno promosso un seminario con vari esperti che hanno illustrato il progetto: «La tratta ad alta velocità Verona-Fortezza è un collegamento che rafforza ulteriormente i legami di Verona con le grandi città europee»

«Una porta verso l’Europa», è quel che secondo quanto emerso nell'incontro promosso dagli ingegneri scaligeri, la città di Verona si appresta a diventare con «l’alta velocità e il quadruplicamento della linea tra Verona-Fortezza», ma anche un «nodo logistico di riferimento nell'ambito dei trasporti internazionali». Si tratterebbe insomma di un vero cambiamento che «modificherà il traffico, il territorio scaligero sia comunale che provinciale». Il seminario "Alta velocità Verona-Fortezza: Verona come porta verso l’Europa" organizzato oggi da Euroconference S.p.a. - Centro Studi professioni Tecniche, con il contributo scientifico delle Commissioni centro studi urbanistici e trasporti e viabilità dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, ha fatto il punto proprio su questa tematica, grazie anche alla presenza di esperti del settore. 

I saluti istituzionali sono stati di Marco Giaracuni, consigliere referente della Commissione Centro Studi Urbanistici dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia e di Paolo Pinelli segretario della Commissione Trasporti e Viabilità dell’Ordine. Il moderatore Marco Zandomeneghi, ingegnere e coordinatore segretario della Commissione Centro Studi Urbanistici dell’Ordine Ingegneri di Verona e Provincia ha evidenziato: «Abbiamo collaborato all’organizzazione di questo seminario per far conoscere il progetto nella sua complessità, lo stato di avanzamento dei lavori e le prospettive future della nostra città e provincia con la realizzazione della linea ferroviaria dell'alta velocità tra Verona e Fortezza».  

Presente all'incontro, l’Ingegnere Damiano Beschin di RFI, responsabile progetti Brennero, ha sottolineato l’importanza degli interventi di potenziamento previsti per il quadruplicamento della Fortezza–Verona, opera ritenuta di «rilevanza strategica», ciò perché «complementare alla futura Galleria di Base del Brennero che, una volta a regime, garantirà un incremento della capacità della linea stimato in +400 treni al giorno». A seguire, Michele Fasoli, ingegnere e dirigente del settore Mobilità e Traffico del Comune di Verona ha illustrato i cambiamenti della mobilità lungo la tratta e non solo.  

Dal punto di vista tecnico, il seminario è stato l'occasione per fare un focus sulle opere civili che fanno parte del progetto a partire dall'interramento di una porzione della linea ferroviaria, che interessa il Comune di Verona, alla realizzazione della nuova stazione di San Massimo. Questa infrastruttura andrà infatti a «collegarsi direttamente alla Galleria di Base del Brennero, definendo un tassello fondamentale del collegamento tra Verona e Monaco». 

Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai e dell'Unione Interporti ha dichiarato: «La tratta ad alta velocità Verona-Fortezza è un collegamento che rafforza ulteriormente i legami di Verona con le grandi città europee. La nuova connessione - ha aggiunto Gasparato - promuoverà la competitività dell'Interporto Quadrante Europa di Verona e contribuirà a consolidare la sua posizione di hub logistico di riferimento nell'ambito dei trasporti internazionali. La nostra città ha una rilevanza cruciale come polo logistico centrale, posizionato strategicamente sui tre principali corridoi di rete transeuropea (TEN-T). Il nuovo collegamento con il Brennero è un grande tassello che si aggiunge ad una serie di importanti interventi terminalistici di ultimo miglio in corso in vari Interporti del Nord Italia (come Bergamo, Brescia e Milano) sotto la supervisione di RFI».

Lo stesso Gasparato ha poi sottolineato come tali miglioramenti infrastrutturali riducano significativamente la necessità di istituire nuovi interporti, poiché andrebbero a potenziare l'efficienza complessiva del sistema logistico: «L’alta velocità - ha dunque precisato il presidente Gasparato - permetterà di raggiungere le destinazioni dell’Europa centrale in minor tempo, riducendo significativamente le tempistiche di trasporto ed efficientando le operazioni di distribuzione. Verona vuole mantenere i primi posti della classifica degli Interporti europei, ponendosi come polo attrattivo per futuri investimenti». 

La vicepresidente dell'Autostrada del Brennero Alessia Rotta ha illustrato come l’Autostrada del Brennero, con i suoi 314 chilometri dal Brennero a Modena rappresenti solo il 5% della rete autostradale italiana, ma sia sicuramente una delle più importanti: «Dal Brennero transita circa il 10,5% dell’intero import-export nazionale e ogni anno è attraversata da 70 milioni di veicoli. Per ridurre l’impatto ambientale e garantire al contempo alti standard di sicurezza, la Società ha adottato soluzioni ingegneristiche all’avanguardia e negli anni materiali performanti e rispettosi dell’ambiente. L’intero insieme di questi e altri interventi (il progetto di ristrutturazione in chiave green delle aree di servizio, la realizzazione della terza corsia senza consumo di suolo e della terza corsia dinamica ad esempio) sono compresi nel piano da 7,2 miliardi di investimenti con cui Autostrada del Brennero punta a trasformare l’A22 nel primo Green Corridor Europeo. Oggi, infatti, non si parla più solo di autostrada ma di corridoio: ossia di autostrada e ferrovia insieme, pensate come un sistema unico e integrato».

Sempre Alessia Rotta ha poi sottolineato: «Grazie al Tunnel di Base del Brennero le capacità della linea ferroviaria aumenteranno di 60-90 treni al giorno. Treni che, eliminato l’ostacolo delle pendenze, potranno essere più lunghi e trasportare il 20% di merci in più. Inoltre, per il traffico ferroviario merci lungo il Brennero si prevede un aumento del 2,2% annuo fino al 2035 guidata dall’apertura della galleria di base del Brennero, dal potenziamento dei porti di Venezia, Genova e La Spezia, dall’aumento della capacità ferroviaria in Germania e dalle limitazioni del traffico autostradale per i mezzi pesanti. La prospettiva - ha concluso Alessia Rotta - è di passare dalle attuali 57 milioni di tonnellate di merci annue attraverso il passo a 86 milioni, dall’attuale 30% di merci trasportate su ferro al 60% circa». 

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