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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuova allerta Pm10: a Verona, e non solo, torna il blocco per i diesel Euro 4

Da martedì 19 febbraio a giovedì 21, dalle 8.30 alle 18.30, scatta nuovamente il provvedimento, che riguarda anche altri Comuni veronesi e altre regioni italiane

Da domani, martedì 19 febbraio fino a giovedì 21, scatta il divieto previsto per il raggiungimento del livello di allerta 1 – arancione per lo sforamento del livello di Pm10 in città, dovuto alle condizioni meteo di alta pressione che stanno interessando tutta la Pianura Padana.

Da domani, quindi, dalle 8.30 alle 18.30, non potranno circolare i veicoli privati diesel EURO 4, esclusi i mezzi di trasporto pubblico.

L’allerta è scattata per tutte le città del Veneto, ad esclusione di Belluno. Blocco dei diesel Euro 4 quindi anche nei Comuni e nelle province di Venezia, Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo.
Nell’agglomerato di Verona il provvedimento interessa, oltre al capoluogo, i Comuni di Bussolengo, Buttapietra, Castel d’Azzano, Fumane, Grezzana, Lavagno, Mezzane di Sotto, Negrar, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro In Cariano, Sommacampagna, Sona, Villafranca di Verona, oltre a Legnago e Bovolone che aderiscono volontariamente all’Accordo del Bacino Padano.

Per effetto del meteo, superati i livelli di pm10 anche in Emilia Romagna, in Lombardia e in Piemonte. Come da Accordo di Bacino Padano, è previsto il divieto di circolazione per le vetture diesel Euro 4 anche in queste regioni.
In Emilia Romagna, i maggiori Comuni fermi sono Bologna, Reggio Emilia, Parma, Modena, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Imola, Riccione.
In Lombardia, tra le principali città bloccate, Milano, Varese, Pavia, Cremona, Vigevano, Busto Arsizio, Lodi, Monza. In Piemonte, allerta arancione e quindi blocco auto diesel Euro 4 nell’agglomerato di Torino e Comuni contermini, oltre che nelle giornate di Alessandria, Vercelli, Ivrea, Biella, Asti.

Per Verona è il secondo periodo di allerta arancione dall’inizio dell’anno. La prima, il mese scorso, con il blocco degli Euro 4 dall’11 al 17 gennaio.

Si tratta di un provvedimento automatico, previsto dall’Accordo del Bacino Padano, che scatta dopo che la stazione fissa al Giarol Grande ha registrato il superamento del valore limite giornaliero di PM10 fissato a 50 microgrammi/metro cubo per 4 giorni consecutivi.

Sarà inoltre vietato utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive inferiori alla classe 3 stelle. Tale misure emergenziali, rimarranno attive almeno fino a giovedì 21 febbraio, giorno di controllo e di emissione del nuovo bollettino da parte di ARPAV.

Tutti i divieti in vigore saranno visibili sui pannelli a massaggio variabile presenti sul territorio comunale.

A causa dell’inettitudine della nostra come di altre amministrazioni comunali e regionali, l’alta pressione fa ormai più paura di uno tsunami. Ma se invece di rincorrere progetti balzani come l’onda da surf sull’Adige si affrontassero seriamente i temi della mobilità, si riuscirebbe forse a mitigare gli effetti dei ristagni d’aria sulla città.

È Michele Bertucco a commentare il nuovo blocco deciso dall'amministrazione comunale di Verona, nel tentativo di correre ai ripari dopo il nuovo allarme sulla qualità dell'aria in città.

Il blocco delle euro 4 oggi disposto dal Sindaco Sboarina per la seconda volta nel giro di un mese è una misura tampone che vale poco o niente se non viene accompagnata da misure strutturali. Invece a Verona cambiano le amministrazioni ma si continua a parlare sempre delle stesse mega-opere includenti, dal traforo a Ikea, tipiche delle campagne elettorali permanenti.

Non c’è nulla, in attesa del tanto desiderato Pums, che impedisca all’amministrazione di anticipare alcuni provvedimenti che vadano nella direzione di potenziare il trasporto pubblico, ridurre quello privato, aumentare la ciclabilità e le aree verdi. Perché dal Pums non uscirà nulla di diverso rispetto a quanto già sappiamo sul tema. Niente di sostanzialmente diverso nemmeno dal Piano comunale di Risanamento dell’aria redatto qualche anno fa e rimasto lettera morta a causa dell’atteggiamento negazionista delle giunte comunali che aspettano il bel tempo per propagandare grandi risultati di contenimento dell’inquinamento salvo poi, nell’emergenza, scaricare tutti i disagi sulle spalle dei cittadini.

L’anno è iniziato da appena 48 giorni e a ieri, 17 febbraio, abbiamo già registrato 26 superamenti dei limiti massimi di polveri sottili. Più di un giorno su due di sforamenti. A fronte di questo bel risultato l’amministrazione ha ritenuto nei giorni e nei mesi scorsi di bocciare proposte di assoluto buon senso, come quella che prevede di chiedere alle società autostradali di adottare limiti di velocità più bassi in attraversamento del territorio comunale (così da ridurre le emissioni inquinanti) oppure la proposta di installare “barriere verdi” a protezione dei quartieri lungo le grandi arterie stradali. Per non parlare del nulla che si sta facendo per l’aumento delle aree verdi e della ciclabilità.

Per informazioni sulle condizioni meteo dei prossimi giorni, si può consultare la pagina di ARPAV, dove al momento si legge che sull'Europa domina un campo d'alta pressione, appena intaccato per il transito in quota di una modesta saccatura tra martedì e mercoledì, quando sul Veneto si potrà notare qualche fase un po' più nuvolosa specie in pianura con clima diurno un po' più freddo.

Si informa che il bollettino dei livelli di allerta per il PM10 è redatto e pubblicato da ARPAV.
ARPAV mette a disposizione anche una mappa di previsione delle concentrazioni di polveri sottili per i giorni seguenti, consultabile a questo link.

E’ possibile essere aggiornati sul livello di allerta del PM10 nei Comuni del Veneto utilizzando il servizio di messaggistica istantanea Telegram. Per accedere al servizio è sufficiente scaricare l'App Telegram sul proprio dispositivo e cercare dal motore di ricerca interno all'applicazione l'utenza @AllertaPM10VenetoBot.

Invariate le deroghe, consultabili sulla pagina dedicata. Tutte le informazioni sul sito del Comune.

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