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L'affresco ritrovato e l'arte "militare": un capolavoro a Palazzo Carli di Verona

Il prezioso affresco del ‘700 ritrovato a Palazzo Carli, sede del Comfoter di Supporto, restaurato grazie agli studenti e ai docenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona

Si è svolta questo pomeriggio, presso il Salone d’Onore del Circolo Unificato dell’Esercito in Castelvecchio, alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto, dell’architetto Marco Giaracuni, Presidente della Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, di Francesco Ronzon, Direttore della stessa Accademia, del coordinatore della Scuola di Restauro Massimiliano Valdinoci e dei docenti e studenti della stessa Accademia, la presentazione del recupero dell’apparato decorativo di una delle stanze di Palazzo Carli, sede di numerosi Comandi militari e luogo dall’alto valore storico-artistico, nel quale venne siglato lo storico trattato di annessione di Verona e del Veneto all’Italia. Il lavoro è stato reso possibile grazie al contributo messo a disposizione dalla Fondazione Cariverona.

Il prezioso affresco del ‘700 ritrovato a Palazzo Carli sede del Comfoter di Supporto

«La scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Verona è l’unica Accademia nel Triveneto riconosciuta dal Miur/Mibact come abilitante alla professione di restauratore di beni culturali, in possesso di adeguate strutture logistiche e tecnologiche nonché di personale docente qualificato. Questo intervento rientra nei protocolli di collaborazione che l’Accademia sigla con enti pubblici e privati, come il Comune di Verona, la Diocesi,  i Musei cittadini, l’Agec e, in questo caso, il Comfoter di Supporto. Si tratta di protocolli che permettono agli allievi chefrequentano il corso quinquennale a ciclo unico, di accedere ad un’offerta formativa su manufatti di elevato valore storico-artistico appartenenti al patrimonio veronese». A spiegarlo è stato l’architetto Marco Giaracuni che ha sottolineato come per gli studenti, le occasioni di esperienze pratiche "sul campo" siano complemento fondamentale al corso di studio. I lavori di restauro, iniziati nell’ottobre del 2018 e terminati all’inizio di quest’anno, sono stati svolti, in ogni operazione di studio teorico e di intervento pratico, dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Verona, sempre sotto la supervisione dei propri qualificati docenti, alternatisi nelle varie fasi dell’intervento: Cristina Todaro (1° semestre a.a. 2018-2019, inizio descialbo), Francesca Mariotto (2° semestre a.a. 2018-2019, descialbo), Adele Trazzicon ed Elena Astolfi (cantiere estivo luglio-settembre 2019, conclusione descialbo e rimozione vecchie stuccature) e Laura Lucioli (1° semestre a.a. 2019-2020, pulitura, consolidamento, stuccature e ritocco pittorico).

«Ringraziamo nuovamente il Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto - ha aggiunto Giaracuni - per l’occasione offerta, ricordando come, allo stesso tempo, questo intervento ha consentito la riscoperta e la conservazione del dipinto murale rinvenuto sotto strati di idropittura moderna e riconducibile agli anni in cui (1789), l’allora proprietario Alessandro Carli “ammodernò” l’apparato decorativo del palazzo commissionando affreschi ai pittori più in voga, quali Marco Marcola, Domenico Pecchio e Giambettino Cignaroli». Francesco Ronzon ha quindi aggiunto: «Sono particolarmente fiero di essere qui a presentare la conclusione di un lavoro di restauro che ha visto la partecipazione del terzo e quarto anno della Scuola di Restauro PFP1, durante le attività didattiche e durante un cantiere estivo. Lo sono ancor più in un momento come questo, perché l’inaugurazione odierna rappresenta, assieme alla ripresa delle attività laboratoriali della Scuola di Restauro, un ritorno a una normalità per tutti noi tanto attesa e anelata. Ringrazio tutti i docenti e gli studenti che si sono susseguiti nei lavori di restauro, le Forze Operative Terrestri di Supporto che ci hanno accolti e ospitati e la Fondazione Cariverona, senza il supporto della quale questo lavoro non sarebbe stato possibile. È proprio questo il bello del lavoro dell’Accademia: l’arte incontra la collettività e, assieme, si creano iniziative di grande valore umano e culturale».

«Non posso che felicitarmi per il risultato raggiunto - ha concluso Massimiliano Valdinoci - e auspicare ulteriori occasioni di collaborazione che consentano ai nostri studenti di fare esperienza sul campo in contesti che li mettono a confronto con pratiche complesse e qualificanti. Occasioni che rappresentano inoltre un importante contributo della nostra istituzione alla salvaguardia del patrimonio culturale del territorio». Presenti all’inaugurazione anchela Dott.ssa Maristella Vecchiato, Funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, la Dott.ssa Francesca ROSSI, Direttrice dei Musei civici di Verona e l’Assessore alla Cultura, Turismo, Politiche Giovanili e Pari opportunità, Francesca Briani: «Non possiamo che plaudere ad iniziative come queste - ha dichiarato l’Assessore Briani - che vedono una città coesa e collaborativa. Devo ringraziare in particolar modo l’Esercito che rappresenta una parte importante della città perché ha imparato con gli anni a dialogare sempre di più con essa, a confrontarsi e ad essere a fianco dei veronesi, come lo è stato soprattutto in questo periodo perché, ricordiamolo, sono stati tanti gli interventi a favore della collettività. E anche per il fatto di aver riportato alla luce, grazie alla Fondazione Cariverona e all’Accademia di Belle Arti, un affresco tanto importante che andrà ad arricchire quel Palazzo che avete avuto il merito di riaprire alla città e ai veronesi. Grazie a voi, hanno imparato dov’è Palazzo Carli, cos’è Palazzo Carli e quali sono le meraviglie di Palazzo Carli».

È stata poi la volta del Direttore Generale della Fondazione Cariverona, Dott. Giacomo Marino: «Ci è piaciuta l’idea di collaborare con le Istituzioni della città, per riscoprire un piccolo tesoro che poi si è dimostrato molto interessante. Vogliamo puntare su progetti come questo, anche perché il nostro programma si chiama "Sostenere il futuro" e quindi tutte le iniziative come questa che vorremmo sostenere, vanno nella giusta direzione». Particolarmente soddisfatto il Generale Tota che nel corso del Suo intervento ha voluto ringraziare il Generale Amedeo Sperotto, Suo predecessore e presente all’inaugurazione, che iniziò il percorso di collaborazione per il recupero dell’affresco durante il periodo in cui era al Comando del Comfoter di Supporto. «Quello di oggi rappresenta un ulteriore esempio di come l’impegno dell’Esercito Italiano per la collettività sia universale. Riscoprire e custodire patrimoni storici che appartengono al bene comune e ridare vita ad un’opera d’arte come quella che oggi stiamo riscoprendo nella sua originale bellezza, ci riempie d’orgoglio perché ci consente di riscoprire, salvaguardare e custodire il lavoro di artisti che hanno scritto con l’arte la storia del nostro meraviglioso Paese. Un ringraziamento particolare va ai docenti e agli studenti che dal 2018 hanno lavorato a questo restauro. Credo che voi studenti abbiate un’enorme responsabilità in ciò che fate. E questo, perché siete e sarete i custodi della bellezza della nostra amata Patria! Attraverso lo studio e la riscoperta di opere come questa, vi state preparando al meglio per svolgere un lavoro faticoso ma, allo stesso tempo, ricco  di soddisfazioni che premetterà di preservare e, a volte, riportare in vita il meraviglioso patrimonio artistico che ci contraddistingue nel mondo. Voglio infine ringraziare la Fondazione Cariverona - ha concluso il Generale Tota - che ha immediatamente compreso l’importanza dell’opera, contribuendo significativamente alla sua riscoperta».

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