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"Adrian" è sparito, anche dal palinsesto tv. Tosi polemico: «Un flop del sindaco Sboarina»

Lo show di Celentano, sospeso da due settimane, avrebbe dovuto riprendere il 25 febbraio, ma tra i programmi in prima serata su Canale 5 lunedì c'è un film con Checco Zalone

"Adrian" è sparito, non si trova più. Provate a digitare il suo nome all'interno del portale online ufficiale del Comune di Verona, il nulla. Nessuna nota sulla sospensione o su un eventuale rinvio, nessuna spiegazione.

Prima esisteva una pagina interamente dedicata a quello che avrebbe dovuto essere lo show simbolo di un quartiere, quello di Veronetta dove ha sede il Teatro Camploy che era stato interamente affittato per mesi al "Molleggiato" in funzione proprio del suo nuovo spettacolo. Ora, "Adrian" è sparito. Non va meglio nemmeno digitando "Celentano", oppure "Adriano Celentano", e nulla cambia pure sul portale ufficiale turismoverona.eu, anche qui di "Adrian" non c'è ormai più traccia. 

Come risaputo, dall'inizio del mese di febbraio lo show era stato sospeso per un paio di settimane, ufficialmente con la motivazione di un «malanno» che aveva colpito lo stesso "Molleggiato". Ora che le due settimane sono tuttavia trascorse, la notizia è che del prossimo appuntamento, teoricamente in calendario lunedì 25 febbraio, non vi è più traccia nemmeno sul palinsesto televisivo di Canale 5. La rete del gruppo Mediaset, infatti, per la serata del 25 prevede il film con Checco Zalone Cado dalle nubi, nessuna traccia di "Adrian".

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A questo indizio di rilievo, si aggiunga pure che la scadenza del contratto d'affitto per il Teatro Camploy è fissata il giorno 8 marzo. Salvo dunque un repentino rinnovo, dopo quella data, la "sospensione" dello show potrebbe considerarsi definitiva. Non a caso, già in queste ore, alcune voci di corridoio parlano di un possibile rinvio dell'appuntamento addirittura al prossimo autunno, ma resta comunque un'ipotesi tutta da verificare.

Nel frattempo non sono però mancate nell'immediato le polemiche, anche di stampo politico. Nel mirino delle critiche è finito lo stesso primo cittadino scaligero Federico Sboarina, il quale aveva presentato inizialmente lo show di Celentano con grande entusiasmo. Ad attaccare direttamente il sindaco, ci ha pensato l'ex primo cittadino Flavio Tosi: «Sboarina ha di fatto svenduto all'organizzazione di Celentano il Camploy, - ha spiegato Tosi in una lunga nota - concedendoglielo per quattro mesi e mezzo, dal 22 ottobre all'8 marzo, quando poi oltretutto è stato usato solo a partire da gennaio. Non era il caso di lasciarlo alle associazioni culturali e alle compagnie teatrali che ne usufruivano e che sono state inopinatamente sfrattate? Facendo un calcolo dei costi e benefici, senza contare che la tanta sbandierata visibilità per Verona e Veronetta non c'è stata e non ha portato alcun ricavo, - ha poi concluso Flavio Tosi - mi chiedo se ne valeva la pena. Evidentemente no, per questo il vero flop non è tanto del programma di Celentano, che è un mito e resta tale, ma del Sindaco Sboarina che ancora una volta non ha capito e intuito i veri interessi dei cittadini veronesi».

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