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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Adolescenti e tabù: la salute di genere prende piede anche tra i maschi

Per quasi un abitante di Verona su due (45%) anche per i ragazzi è fondamentale iniziare a fare visite andrologiche fin dall’adolescenza, mentre il rischio più temuto è quello del bullismo

Parlare di intimità e di salute di genere con i propri figli è tradizionalmente considerato un tabù. Si ha difficoltà ad affrontare l’argomento, spesso lo si rimanda o lo si trascura persino del tutto. Ma, a ben guardare, oggi sembra farsi strada una maggiore sensibilità: per un veronese su tre (31%), infatti, è importante affrontare in famiglia il famoso “discorsetto” fin dalle scuole elementari. Come base per un successivo, sano sviluppo durante l’adolescenza.
È quanto emerge dall'ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua sul welfare1, che ha realizzato un'ampia indagine sull'adolescenza.

L’andrologo non è ancora di tendenza

Si registra anche una maggiore attenzione per la prevenzione sulla salute di genere, dove da sempre c’è un fortissimo gap. Se di solito, infatti, le ragazze vanno fin da giovani dal ginecologo, lo stesso non si può dire dei loro coetanei maschi.
Per quasi un abitante di Verona su due (45%), tuttavia, anche per i ragazzi è fondamentale iniziare a fare visite andrologiche fin dall’adolescenza. Ma le voci discordi non mancano, e ancora quasi uno su tre (29%) ritiene necessaria la prevenzione solo per le ragazze.

Quali sono allora le ragioni alla base di tutto questo? In primo luogo, una certa difficoltà a parlare dell'argomento (37%), ma anche una scarsa informazione sul tema e in particolare sulle problematiche di salute maschili (32%). In questo senso, un ulteriore 20% dice che questa situazione nasce dalle famiglie dove i genitori dovrebbero mostrarsi più sensibili. C'è poi chi, un 7%, ne fa anche una questione culturale.

Un'età fragile: difficoltà e rischi dell’adolescenza

Il rischio più temuto da oltre un veronese su tre (40%) è rappresentato dagli episodi di bullismo. Il 31% indica l’uso di sostanze stupefacenti, ma a destare sempre più preoccupazione anche l’utilizzo eccessivo, che può arrivare fino alla dipendenza, della tecnologia (18%).

Per arginare questi rischi hanno un ruolo importante le esperienze di gruppo (65%), come quelle dello sport, dove si trasmettono valori positivi e l'importanza di relazioni rispettose. Inoltre, oltre un veronese su quattro (27%) ritiene indispensabile la figura dello psicologo, che possa ascoltare i ragazzi, intervenire e prevenire situazioni di disagio e difficoltà.
Per un altro 27%, infine, anche i social network sono un veicolo dalle potenzialità educative: favoriscono le interazioni e la condivisione tra coetanei (35%), fanno passare messaggi di sensibilizzazione (29%) e, in egual misura, aprono canali di ascolto per gestire disagi e problematiche giovanili (29%).

«L’adolescenza è una fase molto importante per la crescita della persona. Dal nostro Osservatorio sul welfare è emersa una crescente sensibilità verso il tema della prevenzione e della salute per questa età - commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo –. In questo, le famiglie ricoprono un ruolo centrale, che è importante sostenere. Noi di Reale Mutua siamo da sempre al loro fianco con soluzioni su misura che permettono loro prendersi cura della salute dei figli in strutture d’eccellenza con specialisti qualificati e a costi contenuti».

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

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